Attualità

Nelle vigne toscane è l'era dei turisti vendemmiatori

Un apposito protocollo regola la nuova opportunità che si inserisce nella filiera dell'enoturismo, destagionalizzandolo, per un'esperienza immersiva

E' boom di turisti vendemmiatori nelle vigne toscane dove la vendemmia turistica rappresenta la novità dell'anno. A regolare la prestazione breve e non retribuita che si inserisce nella filiera dell'enoturismo, destagionalizzandolo, c'è un apposito protocollo siglato dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro e dall'Associazione Nazionale Città del Vino e salutato con favore da Coldiretti Toscana.

La vendemmia turistica consente ai visitatori vacanzieri di partecipare personalmente ed attivamente allo stacco dei grappoli e alle fasi di pigiatura e vinificazione, assicurando un'esperienza immersiva nel contesto della vendemmia.

Del resto l’enoturismo regionale è primo in Italia con 15 milioni di enoturisti e 2,65 miliardi di euro di fatturato prima del Covid. Ebbene adesso il settore è pronto per un ulteriore upgrade dell’offerta turistico enogastronomica proponendo a fianco di degustazioni, visite nelle cantine, tour nei vigneti, da vivere sempre però da spettatore, anche la possibilità di vestire i panni del vignaiolo per un giorno. 

Il protocollo è stato siglato lo scorso 12 Luglio e fornisce le linee guida per la cosiddetta 'vendemmia turistica', attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi delimitati, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato.

“La vendemmia turistica - spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana - può dare un nuovo impulso alle economie dei territori e alla destagionalizzazione dell’enoturismo che vede la nostra regione ai vertici nazionali. Era importante mettere in trasparenza questa attività evitando antipatici equivoci o malintesi con le autorità preposte ai controlli. Le aziende vitivinicole possono finalmente programmare ed organizzare al meglio anche questa nuova forma di turismo che consente di offrire un’esperienza indimenticabile a turisti ed appassionati di vino”.