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Il vino toscano brinda in barba alla siccità

Si stima il +12% di produzione rispetto al 2021, con la Toscana seconda in Italia per incremento dopo la Sardegna. La situazione nelle altre regioni

Calici in alto in barba alla siccità per il vino toscano, i cui livelli produttivi quest'anno vedranno un incremento quantitativo del +12% rispetto al 2021, con 2.290.000 ettolitri a fronte dei 2.050.000 dell'anno passato, oltre la media 2017-2021 di 2.169.000 ettolitri. 

La stima che va oltre le più rosee previsioni è dell'Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv) e vede la Toscana seconda regione italiana per dato incrementale dietro la Sardegna (+15%), seguita da Basilicata, Umbria e Valle d'Aosta (+10%).

Altra cosa i dati in valore assoluto che vedono al timone per volumi produttivi il Veneto (11.456.000 ettolitri), poi la Puglia (10.630.000 ettolitri) e l'Emilia-Romagna (7.380).

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Insomma: i vigneti toscani alla prova di una siccità estrema più che mai come quella della scorsa estate si sono dimostrati resilienti, in grado di far tesoro della possibilità d'idratazione che c'era per restituire uve in quantità sufficiente a far prevedere una produzione superiore rispetto alle medie storiche e rispetto all'anno passato.

Non così è andata nelle regioni nordoccidentali della penisola, con flessione imponente della produzione rispetto al 2021 in Lombardia che segna un -20%.

E la qualità? Toscana bene anche su questo fronte, con le previsioni di Assoenologi, Uiv e Ismea che fanno guardare all'ottimo insieme a una nutrita schiera di altre regioni: Piemonte, Val d'Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia e Sardegna. Attendono vini eccellenti la Sicilia e il Trentino Alto Adige.