Politica

Toscanellum, c'è chi dice no, Pd in fibrillazione

Mercoledì approda in consiglio regionale la riforma della legge elettorale ma 9 consiglieri del Pd sono pronti a dar battaglia contro il mini-listino

Nodo centrale della riforma e' il ritorno del voto di preferenza affiancato da un mini-listino bloccato facoltativo voluto a tutti i costi da Forza Italia e alla fine accettato anche dal Partito democratico e da altre forze di maggioranza  come Toscana Democratica, Comunisti italiani, Centro democratico e Socialisti. 

Contro il mini-listino però' si sono subito schierate altre forze politiche di opposizione come Ncd, Udc, Più Toscana (che peraltro contestano anche le soglie di sbarramento), i rappresentanti di Sel e di Rifondazione comunista e ora anche nove regionali consiglieri del Pd  che, in un comunicato, hanno annunciato la presentazione di una serie di  emendamenti al testo concordato da Pd e Forza Italia. 

I consiglieri del Pd dissidenti sono Daniela Lastri, Vanessa Boretti, Lucia Matergi, Fabrizio Mattei, Aldo Morelli, Severino Saccardi, Pier Paolo Tognocchi e Gianfranco Venturi.

Gli emendamenti in questione puntano in primo luogo alla soppressione della lista bloccata regionale nonché a eliminare l'opzione di scelta in caso di elezione in più circoscrizioni.

Altri emendamenti (presentati solo da alcuni dei consiglieri) riguardano le soglie di sbarramento dei partiti minori oppure cancellano la possibilità di candidarsi sia nella lista regionale che in due liste circoscrizionali. 

"Si tratta di pochi ma qualificati emendamenti sui maggiori punti critici della legge, che riprendono le posizioni assunte dal PD fino al giugno 2014 - ha dichiarano in una nota la consigliera Lastri - Se approvati, questi emendamenti miglioreranno decisamente la legge e soprattutto la renderanno certamente conforme alla Costituzione, assicurando ai cittadini uguaglianza del voto e all'istituzione stabilità e autorevolezza".

I nove consiglieri hanno comunque precisato che "resta inalterato il loro giudizio positivo su altri aspetti della legge" come voto di preferenza facilitato donna-uomo, circoscrizioni e liste circoscrizionali abbastanza piccole, doppio turno per l’elezione del Presidente della giunta regionale in caso di mancato raggiungimento al primo turno del 40% dei voti, premio di maggioranza alla coalizione vincente. 

"Vogliamo convincere il Consiglio dell’assoluta necessità di pervenire a un testo avanzato, libero dall’ossessione di tutelare le posizioni di un solo partito e in grado di mettere in sicurezza le elezioni della prossima  primavera" conclude Lastri.