Cosa resta del 2025 negli italiani? E quali sono le sensazioni per il prossimo futuro? Le domande, almeno a livello statistico, trovano risposte nel sondaggio di fine anno dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, che ha analizzato gli ultimi 12 mesi nel ricordo dell’opinione pubblica.
E ciò che unisce gli italiani, più di ogni altra cosa, è la certezza che il 2025 sarà da ricordare soprattutto per il secondo insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, come risposto dall'83% degli intervistati, che potevano dare più risposte. Particolarmente rilevante anche la crisi umanitaria a Gaza (70%), così come il riarmo dei Paesi europei (54%) e le difficoltà di Zelensky e dell'Ucraina (43%).
Un altro statunitense, nell'opinione pubblica italiana, si è conquistato la prima pagina del 2025: è papa Leone XIV, eletto dopo la morte di papa Francesco, evento chiave per il 67% dei nostri connazionali. Inoltre, il 52% segnala il perdurare delle difficoltà della sanità italiana, mentre più di un intervistato su due dichiara di essere stato colpito dalla clamorosa riapertura giudiziaria del caso Garlasco.
Sul versante politico, i tre fatti che hanno caratterizzato il fronte interno sono l'approvazione della riforma della giustizia, con il conseguente referendum della prossima primavera (53%), il consolidamento della leadership di Giorgia Meloni (45%) e le manifestazioni in sostegno della popolazione di Gaza (34%). Secondo quanto rilevato dal barometro politico di Demopolis, inoltre, se si votasse oggi Fratelli d'Italia continuerebbe a essere il primo partito (30%), seguito dal Partito Democratico (22,8%) e dal Movimento 5 Stelle (12,4%). Più indietro, Forza Italia e Lega (entrambe a 8,7%) e Avs (6,5%).
Spazio anche alla manovra finanziaria, ancora in fase di dibattito parlamentare. Per il 19% determinerà dei miglioramenti; per il 16% gli effetti saranno negativi. Ma per il 51%, la maggioranza assoluta degli italiani, la manovra non avrà alcun impatto sostanziale sulla propria situazione economica familiare. Tendenzialmente, invece, viene ritenuta giusta la conferma dei bonus edilizi (73%), mentre sono bocciate la rottamazione delle cartelle esattoriali (40%) e l'aumento delle accise sul gasolio (31%).
Per quanto riguarda le sensazioni degli italiani a fine anno, invece, predomina l'incertezza (58%), ma vi è anche una fetta sostanziale di chi si dice speranzoso (44%). Tra gli adolescenti, invece, prevale l'ottimismo verso il futuro (35%), anche se di poco sul pessimismo (33%). In questo caso, il dato sale di 10 punti (43%) fra le ragazze ed i ragazzi che vivono in aree “difficili”, periferie e zone in deficit di servizi.
"La dimensione del contesto urbano in cui si vive pesa parecchio - ha spiegato Vento - la ricerca ha evidenziato le differenti opportunità e prospettive degli under 18 nel nostro Paese: le periferie e i quartieri difficili delle città italiane non sottraggono solo servizi e opportunità, ma anche ottimismo e fiducia. Secondo gli adolescenti intervistati, le città italiane non sono a misura di minori: meno della metà del campione analizzato ritiene che siano adeguati spazi verdi, scuole, strutture per lo sport, trasporti pubblici".
E ancora, per quanto riguarda i giovani, il 70% degli italiani ritiene che la limitazione dei contenuti pornografici su base anagrafica sia "necessaria", mentre soltanto il 19% pensa che sia una scelta sbagliata in quanto potenzialmente lesiva della privacy anche degli adulti. Infine, altro tema caldo del 2025, è quello della educazione sessuo-affettiva: un compito che, per la stragrande maggioranza degli italiani, è di stretto ambito familiare (86%), mentre per il 72% spetta anche alla scuola.