Lavoro

Trasferimento forzoso per una quasi pensionata

Sindacati e Rsu denunciano: "Poste trasferisce in modo forzoso e arbitrario il personale per indurlo ad accettare il prepensionamento"

A scatenare le proteste e lo sdegno delle organizzazioni sindacali territoriali e delle rsu è la vicenda di "una lavoratrice impiegata in un centro Servizi che è stata trasferita coattivamente dal 14 settembre alla sportelleria di un ufficio postale di Firenze". Oltretutto con una comunicazione arrivata solo tre giorni prima dell'inizio del nuovo incarico.

"Tale comportamento, in netto contrasto con il contratto nazionale di lavoro e il codice etico di Poste sulla tutela della dignità e dei diritti dei lavoratori - spiegano i sindacati in una nota - colpisce oltretutto una lavoratrice dal comportamento ineccepibile dal punto di vista disciplinare e capace nello svolgimento del proprio lavoro".

"Non essendoci quindi alcun motivo palese che giustifichi il suddetto movimento - proseguono i sindacati - riteniamo che esso sia stato dettato esclusivamente dalla volontà di indurre la dipendente, prossima al pensionamento, ad accettare l'uscita anticipata alle condizioni offerte da Poste; il tutto in tempi strettissimi: la comunicazione del trasferimento è datata 11 settembre, la decorrenza 14 settembre".

"Questo provvedimento contrasta anche con quanto dichiarato da Poste in aprile sul dimensionamento del Centro Servizi della Toscana - aggiungono i rappresentanti dei lavoratori - In tale occasione fu infatti affermato che il numero degli addetti era perfettamente in linea con le lavorazioni da svolgere".

Sindacati ed Rsu hanno quindi chiesto al Comitato Unico di Garanzia della Regione Toscana di intervenire "per tutelare i diritti contrattuali e la dignità della lavoratrice e per evitare che simili comportamenti vessatori vengano reiterati da Poste Italiane".