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Treno sovraffollato, tutti giù alla prima fermata

Il convoglio ha superato la capienza di sicurezza Covid dell'80% e il capotreno ha fatto scendere decine di viaggiatori alla stazione di Ponticino

Sono stati costretti a scendere in una piccola stazione dove mai avrebbero immaginato di fare una sosta alcune decine di viaggiatori saliti poco prima sul treno regionale 18739, partito alle 6.24 dalla stazione Santa Maria Novella di Firenze alla volta di Arezzo.

Quando il convoglio ha raggiunto il Valdarno, il capotreno si è reso conto che i passeggeri saliti sulle carrozze, molti dei quali stavano viaggiando in piedi, superavano la capienza di sicurezza dell'80% prevista dalle norme anti-Covid (sui regionali non c'è obbligo di green pass). Quindi ha deciso su due piedi di farne scendere una buona parte alla prima stazione utile, per l'appunto quella di Ponticino.

I viaggiatori, per lo più pendolari che si stavano recando al lavoro o a scuola, moltissimi gli studenti, si sono quindi ritrovati a terra ad aspettare il treno successivo, con inevitabili disagi e gravi ritardi. Moltissime le proteste postate sui social da membri del Comitato pendolari Valdarno e da altri passeggeri, non per il fatto in sè di essere stati costretti a scendere ma per la mancanza di treni aggiuntivi e soprattutto di controlli preventivi alla partenza: che senso ha far salire un numero esorbitante di persone sullo stesso treno per poi costringerle a scendere prima dell'arrivo? Non sarebbe meglio intervenire prima, anche per evitare pericolosi assembramenti? Sicuramente sì. Trenitalia e Regione Toscana, se ci siete, battete un colpo.