Attualità

Tumori, ad Arezzo nuova tecnologia unica in Italia

La nuova apparecchiatura è dedicata alle cure radioterapiche di precisione per interventi su piccoli tumori. E' la prima apparecchiatura in Italia

La radioterapia di Arezzo si pone all’avanguardia in Italia con uno strumento che permette di intervenire con precisione nella terapia anche davanti a tumori di dimensioni molto ridotte.

“In gergo la donazione del Calcit di Arezzo al reparto di radioterapia viene definita un upgrade tecnologico, ma in pratica possiamo definirla un passo fondamentale nell’efficacia delle cure radioterapiche ed un miglioramento significativo nella vita dei pazienti oncologici ed è il primo strumento di questo tipo in funzione in Italia”. Con queste parole il direttore generale della Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso, illustra l'ultima donazione all'ospedale cittadino da parte del Comitato.

“Tali strumenti non solo rafforzano i livelli di cura, ma valorizzano anche i nostri professionisti - aggiunge il direttore sanitario Simona Dei. - Con questo strumento la radioterapia di Arezzo si pone all’avanguardia in Italia, senza mai dimenticare il fattore umano e l’attenzione verso i pazienti. Lo strumento, infatti, permette di essere molto più efficaci garantendo al paziente una maggiore precisione della terapia anche di fronte a dimensioni molto ridotte della malattia".

“Era il 1995 quando l’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro venne ad Arezzo per inaugurare il Centro di Radioterapia del San Donato, voluto e sostenuto da Calcit. Da allora non ci siamo mai fermati" fa eco il presidente del Calcit, Giancarlo Sassoli.

“Questo strumento sfrutta appieno le capacità della macchina stereotassica e consente di erogare le terapie radio in minor tempo. E' facile da manovrare, relativamente piccolo e consente interventi molto più precisi ed appropriati, anche su parametri molto stretti di 2 mm/2%. Si integra perfettamente con le nostre attuali strumentazioni. In pratica riusciamo a intervenire in maniera molto precisa senza toccare gli altri organi e tessuti sani" termina Pierluigi Losardo, direttore di radioterapia facente funzione.