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Udienze sospese per sciopero

I penalisti incrociano le braccia tre giorni contro la riforma della prescrizione. "Allunga i tempi dei processi invece di accorciarli"

L'astensione dall'attività giudiziaria scatterà il 24,25 e 26 maggio. Le ragioni dello sciopero indetto dall'Unione delle camere penali italiane, sta nel testo della riforma del processo penale e della nuova disciplina in materia di prescrizione che stanno per essere discussi in commissione giustizia al Senato. 

"L'idea di fondo di questa riforma - spiega Eriberto Rosso, presidente della Camera penale di Firenze - è che i tempi della prescrizione si allungherebbero all'infinito senza comprendere che questo vuol dire semplicemente definire e far prescrivere i processi più tardi. Il problema è incidere sui tempi del processo per renderlo più rapido non in tempi che non consentano la dialettica tra le parti ma che siano ragionevoli. Non si possono definire i processi a venti anni dal fatto". 

Anche a Firenze, dicono gli avvocati, i processi sono troppo lunghi con la prescrizione che incide soprattutto in appello e nella fase del passaggio dalle indagini al dibattimento.

Da qui le richieste dei penalisti: "Chiediamo che non si metta mano alla prescrizione se non in un contesto più ampio di rivisitazione di istituti processuali e che in nome dell'efficienza non si colpiscano le garanzie degli imputati, ma che anzi si innalzi il livello del confronto tra le parti del contraddittorio per rendere la risposta di giustizia sempre più conforme all'esercizio dei diritti di tutte le parti del processo". 

Per questo, i penalisti toscani saranno alla manifestazione a Roma del 24 maggio per incontrare le forze politiche rappresentate in commissione giustizia al Senato e per presentare proposte ed emendamenti.