Lavoro

Rossi, sei condizioni al Governo sulla Lucchini

Nel giorno dell'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione detta sei condizioni per garantire un futuro a Piombino

Sei impegni per garantire un futuro al polo siderurgico di Piombino, seconda fabbrica d'Italia e tra le più importanti d'Europa. Li chiede al governo il presidente della Toscana, convinto che con la partita si decida la politica industriale dell'intero paese. E li chiedono anche gli enti locali coinvolti. Sei punti da inserire nell'accordo di programma. Sei richieste chiare che per la Regione aiuteranno a trovare privati disposti ad investire sull'area.
Per firmare il presidente della Toscana chiede anzitutto di bonificare il sito industriale, in modo che non se ne debba fare carico chi subentrerà al commissariamento della Lucchini.
Per mettere il sito in sicurezza servono 139 milioni e c'è bisogno che il governo mantenga gli impegni con i 50 milioni promessi - oltre ad altri dieci per l'Autorità portuale destinati alle aree demaniali del porto.
Al governo la Regione chiede anche un contributo di almeno 30 milioni per il completamento del collegamento stradale tra il porto e la statale 398 e un impegno per consentire ai lavoratori della Lucchini di rimanere, attraverso il contratto di solidarietà, nell'azienda ad occuparsi anche della bonifica e dello smantellamento dell'area a caldo.
La quarta richiesta è al ministero della Difesa, affinché utilizzi il porto di Piombino per la rottamazione delle navi militari e dia certezze su fondi e modalità.
Al ministero dello Sviluppo economico la Regione chiede invece di mettere a disposizione 20 milioni come agevolazioni agli investimenti produttivi.
Ma la richiesta più pressante è l'ultima: quella definire, entro tre mesi dalla firma dell'accordo di programma, una scaletta dettagliata degli interventi da realizzare.