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Unioncamere, in 4mila rischiano il posto

I dipendenti delle Camere di commercio hanno proclamato lo stato d'agitazione: previsti tagli pesanti per iil 2017 e manca la clausola di salvaguardia

Dopo la sforbiciata al diritto camerale che ha privato le Camere di Commercio del 50% dei loro introiti, la nuova stangata colpirà il personale. Secondo le stime diffuse dalle Rsu delle varie Camere toscane il taglio riguarderà il 15% dei dipendenti, ovvero duecento persone. Se si tiene conto però di chi svolge funzioni di supporto, a livello nazionale la scure cadrà su circa 4mila persone.

Troppe, per questo i dipendenti di Unioncamere hanno aderito allo stato d'agitazione del personale del sistema camerale, proclamato a livello nazionale e regionale da Cgil, Cisl e Uil.

Le modalità della protesta verranno definite nel corso di un'assemblea che si terrà a Sant'Epollonia il 5 febbraio prossimo, ma le ragioni, quelle sono già chiare.

La bozza di decreto delegato attuativo della riforma della Pubblica amministrazione che sta circolando dalle parti del ministro guidato da Marianna Madia, secondo i sindacati determinerà un taglio dei servizi offerti dalle Camere di Commercio. Dagli arbitrati, alla consulenza per l'internazionalizzazione, alla realizzazione di studi statistici ed economici. Per quanto riguarda il personale, poi, i sindacati spiegano che la riforma farà aumentare i costi per il pubblico.

"Attualmente - si legge in una nota delle Rsu - i dipendenti camerali non sono a carico dello Stato, mentre con un simile provvedimento andrebbero ad aumentare la spesa pubblica".

Gli eventuali esuberi non beneficerebbero poi nemmeno di una clausola di salvaguardia che permetterebbe loro di essere ricollocati. Da qui la protesta dei dipendenti.