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Vaccini Pfizer e Moderna efficaci anche dopo 7 mesi

Nuovo rapporto dell'Istituto superiore di sanità. La protezione diminuisce solo in alcuni casi, come le persone fragili o immunocompromesse

Una vaccinazione

Dopo 7 mesi dalla vaccinazione contro il Covid, non si registra nella popolazione generae una riduzione dell’efficacia dei vaccini  a mRna, quindi quelli prodotti da Pfizer e Moderna, mentre si osserva una lieve diminuzione della protezione in alcuni gruppi specifici di persone.

Lo afferma il quarto rapporto sui vaccini realizzato dall'Istituto superiore di sanità e dal Ministero della salute attraverso l'analisi congiunta dei dati della sorveglianza integrata Covid con quelli dell’anagrafe nazionale vaccini. Sono stati esaminati i dati di più di 29 milioni di italiani che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino a mRna, seguiti fino al 29 agosto 2021

Qui sotto le principali conclusioni:

- Nella popolazione generale, a 7 mesi dalla seconda dose, non si osserva una riduzione significativa di efficacia in termini di protezione dall’infezione che rimane dell’89%. Anche contro il ricovero e il decesso la protezione resta elevata (96% e 99%) a 6 mesi dalla seconda dose.

- Nelle persone immunocompromesse si osserva una riduzione dell’effetto protettivo verso l’infezione a partire da 28 giorni dopo la seconda dose. La stima, in questo caso, presenta una variabilità elevata dovuta in parte al ridotto numero di soggetti inclusi in questo gruppo e in parte alla diversità delle patologie presenti in questa categoria.

- Nelle persone con comorbidità si osserva una riduzione della protezione dall’infezione: dal 75% di riduzione del rischio dopo 28 giorni dalla seconda dose al 52% dopo circa 7 mesi.

- Diminuisce leggermente, pur rimanendo sopra l’80%, l’efficacia contro l’infezione nelle persone sopra gli 80 anni e negli ospiti delle Rsa, le residenze sanitarie assistite.

EFFETTO VARIANTE

Confrontando i dati del periodo compreso fra Gennaio e Giugno 2021, periodo in cui predominava la variante alfa, con quello compreso tra Luglio e Agosto, dove ha preso il sopravvento la variante delta, emerge una riduzione dell’efficacia dei vaccini dall’84,8% al 67,1%

Resta invece alta l’efficacia contro i ricoveri, che scende dal 91,7% all'88,7%. L’apparente riduzione di efficacia dei vaccini nel prevenire l’infezione potrebbe essere dovuta al tempo intercorso dalla vaccinazione e/o ad una diminuita efficacia contro la variante delta. Potrebbero inoltre avere contribuito eventuali modifiche comportamentali a seguito dell'allentamento delle altre misure di prevenzione come le mascherine e il distanziamento fisico.

I dati sono coerenti con quelli ottenuti dal confronto con i non vaccinati, pubblicati settimanalmente nel report esteso dell’Iss.