Le tre ditte individuali erano dei paravento per importare tessuti da Cina e Corea evadendo i diritti di confine. L'evasione che emerge dall'inchiesta della polizia tributaria della Guardia di Finanza di Prato ammonta a 2 milioni di euro, per migliaia di metri di tessuto.
La società di capitali, riconducibile a tre cittadini orientali e a un italiano, si avvaleva della consulenza di un contabile che avrebbe deciso strategie aziendali e modalità di esecuzione. Il tutto attraverso le tre società prestanome intestate ad altrettanti cittadini cinesi e con l'emissione di false fatturazioni.
I tessuti sono stati trovati e sequestrati in due capannoni di Prato.
Alla fine sono state 7 le denunce per i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, contrabbando, e fittizia attribuzione a terzi di denaro, beni e altre unità.
L'indagine è partita da un controllo fatto dalla Finanza insieme alla Asl pratese per la sicurezza dei luoghi di lavoro.