Cronaca

Il ricettacolo cinese delle macchine da cucire

L'ombra della ricettazione sulle 32 macchine per uso industriale scoperte in un capannone. Nel numero di matricola il segreto della loro provenienza

L'ipotesi, quasi certa, è che le macchine da cucire siano state portate via da altre aziende tessili cinesi già controllate e chiuse in passato. Il fenomeno, d'altra parte, non è nuovo. I carabinieri hanno, infatti, accertato che nell'ambiente tessile gestito da cittadini cinesi, sono molti i casi in cui i macchinari sequestrati vengono rubati per essere portati in altre ditte. 

Per questo la titolare cinese dell'impresa di via di Nebbiaia è stata denunciata per ricettazione. La donna, di 46 anni, non è stata in grado di fornire neanche l'ombra di una fattura di acquisto che potesse giustificare la presenza delle trentadue macchine da cucire nel magazzino dello stabilimento. Né agli investigatori è apparsa credibile l’ipotesi che i macchinari servissero per lavorare, visto che l’azienda è ferma e comunque conta solo quattro operai.

Ora decisive potrebbero rivelarsi le matricole delle macchine da cucire. I carabinieri le stanno verificando per accertare la loro provenienza. Operazione nonostante tutto non così semplice visto che alcune matricole sono state rimosse.