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Addio a Sergio, testimone della strage di Meleto

Era una figura storica e il coronavirus se lo è portato via. Ad annunciare la scomparsa è stato il sindaco Degl’Innocenti

Sergio Martini uno degli ultimi testimoni della strage di Meleto del 1944

Si sedeva su una panchina di legno, nella piazzetta del paese dove si affaccia la chiesa e dove prima o poi passano tutti. Meleto è così piccola che gira gira si finisce sempre lì. E anche quando è andato via per diventare uno degli ospiti di una casa di riposo, la sua gente sapeva che comunque Sergio c’era. Era lontano ma c’era. 

Così come tutti sapevano che lui c’era anche quel 4 luglio del 1944, quando la ferocia nazista travolse il borgo trucidando 93 persone. Sergio aveva quindici anni e gli toccò in sorte di sopravvivere a quella furia ma di dover rastrellare i corpi di familiari, amici e conoscenti. Scene che gli facevano ancora male, ma che ha voluto raccontare ogni volta che quei fatti sono stati commemorati. Sergio Martini era uno degli ultimi sopravvissuti all’eccidio, ma i suoi novantuno anni non gli hanno permesso di sopravvivere al Coronavirus. Se ne è andato ieri – come ha annunciato con belle parole il sindaco di Cavriglia - riaprendo quella ferita che a Meleto non si è mai chiusa.