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Bekaert, arrivano i telegrammi di licenziamento

La multinazionale belga sta recapitando da oggi l’avviso ai 113 lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno, al termine della cassa integrazione

Lavoratori Bekaert di fronte al Comune di Figline Incisa

Erano attesi e puntualmente stanno arrivando i telegrammi di licenziamento che la Bekaet ha spedito ai 113 lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno.

Per gli ormai “ex” dipendenti della multinazionale belga è scaduto il periodo della cosiddetta Cassa integrazione Covid. L'azienda, che aveva annunciato già dal 2018 la dismissione del presidio produttivo valdarnese, lunedì scorso non ha prorogato la Cig Covid “in assenza di un progetto concreto per la reindustrializzazione dello stabilimento nel breve periodo”.

Sull’intera vicenda restano le critiche de segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze e Prato Daniele Calosi, che contesta le scelte compiute dall’ente regionale: “La Regione Toscana ha firmato l'accordo del 24 febbraio che prevedeva licenziamenti consentendo alla multinazionale di lasciare Figline e di farlo forte di un accordo che noi non abbiamo firmato”.

“Bekaert con ogni probabilità avrebbe proceduto a licenziare i lavoratori dal 24 febbraio – aggiunge il segretario Fiom - ma lo avrebbe fatto come azione unilaterale, senza il benestare di nessuno, ma soprattutto della Regione Toscana. Con quell’atto l’istituzione regionale ha costituito un pericoloso precedente per situazioni analoghe che potrebbero presentarsi in futuro”.