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Il Presepe scolpito dall’acqua termale di Rapolano

Bicarbonato di calcio e zolfo gli architetti che Rosadini ha scelto come collaboratori per realizzare l’opera esposta nella chiesa della Collegiata

Il presepe disegnato dall'acqua di Rapolano

I medici dell’ospedale di Montevarchi lo avevano già dato per spacciato. Nel 1947, quando Mario aveva poco più di due anni, si salvò solo grazie all’ospedalino Meyer, a cui il padre si era rivolto come ultima speranza. Settantadue anni dopo Mario Rosadini è ancora in vita, e soprattutto ha voluto ringraziare il Meyer e ricordare il padre Marco Palmizio, realizzando un’opera davvero singolare.

Così è nata l’idea del Presepe disegnato dall’acqua, ricca di zolfo e bicarbonato di calcio che esce dalle terme di Rapolano. Le stesse acque in cui si immergeva Giuseppe Garibaldi per curare i postumi della ferita che si era procurato in battaglia sull’Aspromonte, ora diffondono un messaggio di pace universale.

Il presepe, esposto all’interno dell’insigne collegiata di Santa Maria Assunta a Figline, misura 4 metri di larghezza per 3 metri di profondità, ma con un insolito gioco di specchi che mette in risalto anche la parte sopraelevata, il presepe di Rosadini raddoppia la sua visione prospettica.

Il presepe scolpito dall’acqua di Rapolano rientra nell’ambito delle iniziative proposte da “Insieme per il Meyer”, l’associazione guidata da Francesca Sottili che allestisce gli eventi di solidarietà in favore del reparto di oncoematologia dell'ospedale pediatrico, a sostegno del Meyer e della pediatria dell'ospedale Serristori. Entro il mese di dicembre è prevista infatti la consegna dell'ecografo pediatrico, servizio che rafforzerà i pediatri di famiglia nell'ambito del proprio lavoro quotidiano con le famiglie.