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Rogo Lem, i divieti per chi vive entro 300 metri

Ordinanza del sindaco dopo il parere dell’Arpat: finestre chiuse, non sostare a lungo in giardino e non mangiare verdure dell’orto

Lo stabilimento Lem dopo l'incendio

Chi vive in un raggio di 300 metri dalla Lem Industries è bene che tenga chiuse le finestre, non stia troppo tempo in giardino e non mangi prodotti coltivati nell’orto di casa. Sono alcune delle regole da seguire in base all’ordinanza emessa – in via precauzionale - questa mattina dal sindaco di Bucine.

Su indicazione dell’Arpat e della Asl, è stato predisposto il provvedimento a tutela delle persone che vivono e lavorano nei dintorni dell’area industriale di Levane dove – nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi – si è sviluppato un incendio che ha distrutto parte dello stabilimento di galvanica Lem.

L’agenzia regionale per l’ambiente non ha rilevato pericoli (vedi articolo collegato) a seguito del rogo, ma a garanzia della salute pubblica ha invitato il primo cittadino a dare alcune regole in via precauzionale e che si riferiscono a un raggio di 300 metri dal luogo dell’incendio. Questa mattina Nicola Benini ha firmato l’ordinanza che prevede quattro punti:

- la popolazione residente entro 300 metri di raggio nell'area individuata da Arpat limiti la sosta nelle pertinenze esterne e l'apertura delle finestre delle abitazioni.

- i titolari delle attività produttive limitrofe all’azienda Lem, nell’ambito lavorativo, provvedano a limitare la sosta del personale nelle pertinenze esterne e a garantire l'areazione mediante sistemi meccanici previa verifica e manutenzione dell'impatto di filtrazione.

- vietato il consumo da parte dei residenti di eventuali verdure e ortaggi che vengono coltivate nella zona ad uso privato.

- tali precauzioni dovranno essere mantenute fin quando non perverranno ulteriori risultanze da parte degli enti competenti.

La violazione dell'ordinanza sarà punita con una sanzione che va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500.