Cronaca

Padre e figlio intossicati dai funghi velenosi

Mangiano funghi raccolti, scambiati per Cantharellus cibarius, “gallinacci”. I micologi rinnovano l’appello alla sicurezza

Domenica scorsa, dopo un pranzo in famiglia padre e figlio si sono recati al pronto soccorso della Gruccia. I due avevano mangiato i funghi trovati e scambiati per il comune “gallinaccio”. 

L’ispettorato micologico della Asl è tempestivamente intervenuto presso l’ ospedale del Valdarno per accertare quale tipo di fungo fosse stato assunto e definirne la sua tossicità. Questo è stato possibile grazie anche ai funghi che i due uomini avevano portato con sé per mostrare ai sanitari. Elemento essenziale anche per dare corrette indicazioni ai medici che prendono in cura le persone intossicate. 

L’ intervento del micologo ha permesso di accertare che i funghi ingeriti non sono riconducibili al fungo Cantharellus cibarius (gallinaccio), come avevano creduto le persone intossicate, ma appartengono alla specie "Omphalotus olearius, fungo tossico che provoca violenta sindrome gastrointestinale. Padre e figlio, dopo le cure del caso, sono rimasti in osservazione all’ospedale la Gruccia fino a tarda sera.

Con l’avvio della stagione fungina, l'ispettorato micologico del dipartimento della prevenzione invita la popolazione a sottoporre a controllo micologico, prima del consumo, i funghi raccolti. Per questo ci sono in tutte le zone della provincia sportelli a cui si accede gratuitamente.