Una foto di otto anni fa, che ritrare don Armando Zappolini con indosso una maglia degli ultras del Livorno Calcio con la scritta in vernacolo "Silvio illuminaci, datti foo!", è ricomparsa all'improvviso su Facebook. Tanto è bastato per scatenare lo sdegno della sindaca di Cascina Susanna Ceccardi, che ha ripreso la foto attaccando pesantemente il parroco di Perignano, ovviamente sempre su Facebook.
"Questo è il messaggio di pace e fratellanza che porta Don Armando Zappolini - ha scritto la prima cittadina, ripubblicando la foto a beneficio dei suoi follower - Don Gallo de noartri. Dice di essere antifascista e pacifista, sempre in prima linea per profughi e rom. Un po' meno tollerante verso chi la pensa diversamente da lui e compagni. Ma la Chiesa Cattolica dopo 2018 onorati anni di Storia, si è ridotta davvero a essere rappresentata da gente come questa? Sic transit gloria mundi. Non c'è più religione".
La segnalazione della Ceccardi ha presto portato numerose persone a commentare la foto e non sono mancate offese pesanti. Foto che poi è stata rimossa dal profilo di don Zap ma che ha continuato a girare e moltiplicarsi sui profili orientati verso il centrodestra, suscitando altre offese oltreché versioni distorte della vicenda.
"E' una polemica squallida e penosa - ha tagliato corto il parroco - che non merita nemmeno di essere commentata. Se la sindaca si preoccupa delle mie fantasie goliardiche andando a ripescare una foto di otto anni fa meglio così, segno che Cascina e l'Italia non hanno problemi e lei non ha di meglio a cui pensare".
Il coordinamento provinciale pisano di Forza Italia, in scia alla sindaca Ceccardi, non ha esitato a prendere posizione, arrivando a definire don Armando "un seminatore di odio". "L'offesa - si legge in una nota diramata in giornata - non è solo nei confronti di Berlusconi, ma anche verso i 5 milioni di italiani che hanno votato Fi alle recenti elezioni e della Chiesa che egli rappresenta". "Chiediamo scuse formali - concludono da FI - e un intervento dell'Arcidiocesi di San Miniato nonché, da parte di don Zappolini, un percorso di maggiore spiritualità non un costante contributo alla disseminazione di odio tra i fedeli".