Cronaca

Presunto jihadista ottiene i domiciliari

Per i giudici non c'è pericolosità sociale, ma il giovane marocchino residente a Ponsacco dovrà aspettare un braccialetto elettronico

L'arresto di Jalal a Ponsacco

Richiesta della difesa accolta: Jalal El Hanaoui tornerà a casa, agli arresti domiciliari. Questa la decisione presa dai giudici della Corte d'assise dopo oltre due ore di camera di consiglio in merito alla richiesta avanzata degli avvocati del giovane marocchino di 26 anni residente a Ponsacco e detenuto da circa un anno in carcere con l'accusa di di istigazione a compiere atti di terrorismo attraverso Facebook.

Secondo i giudici, non c'è quella pericolosità sociale inizialmente delineata nelle ordinanze cautelari, tenuto conto soprattutto del profilo soggettivo del ragazzo che, scrivono nell'ordinanza di attenuazione della misura cautelare "ha mostrato di avere percepito un effetto deterrente dal periodo di carcerazione sin qui subito e di avere pienamente compreso il grado di gravità" delle accuse rivoltegli.

Jalal verrà quindi scarcerato, ma prima di poter tornare nella sua abitazione di Ponsacco in cui vive insieme ai genitori e al fratello (famiglia che secondo i giudici è perfettamente integrata nel tessuto sociale cittadino) dovrà essere reperito un braccialetto elettronico.

Infine, El Hanaoui non potrà usare internet, né altri dispositivi elettronici, né fare e ricevere telefonate e incontrare persone diverse dai suoi familiari e gli avvocati difensori.