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Il Natale nero della Tmm, saltata la trattativa

A un’assemblea nel gazebo davanti la fabbrica l’annuncio del sindacato agli 85 operai licenziati. Fiom: “Progetto industriale non credibile”

È un giorno triste per i lavoratori della Tmm, forse ancor più di quello in cui la fabbrica di marmitte di viale Africa ha chiuso i cancelli o di quello in cui gli 85 operai hanno ricevuto le lettere di licenziamento. Questo è il giorno in cui, dopo settimane di speranze costruite sulla notizia di un imprenditore interessato a rilevare l’azienda e salvare parte dell’occupazione, durante un’assemblea al gazebo degli operai davanti alla fabbrica è stato annunciato il fallimento della trattativa. Il regalo di Natale che non sarebbe mai dovuto arrivare.

“Il soggetto interessato - ha raccontato il segretario generale Fiom Toscana Massimo Braccini - aveva anche costituito una apposita società per poter fare l’operazione e aveva manifestato a più riprese la possibilità di far riprendere la produzione e salvare gran parte dell’occupazione. I tempi - ha continuato Braccini - si sono poi dilatati e sapevamo che la situazione era diventata complessa, ben sapendo che questi erano giorni decisivi. Purtroppo abbiamo conferma che non ci sarà nessuna evoluzione e la trattativa è gravemente saltata, probabilmente per un progetto industriale non credibile e non tanto per una questione economica”.

Da oltre quattro mesi, gli 85 lavoratori Tmm licenziati hanno manifestato, dormito, discusso, pianto all’interno di quel gazebo nella zona industriale di Pontedera, a due passi dalla Piaggio. In molti, istituzioni, cittadini, altri lavoratori hanno dimostrato solidarietà e sostegno alla loro lotta.

Durante l’assemblea di oggi pomeriggio gli operai hanno deciso di continuare il presidio davanti alla fabbrica fino alla fine dell’anno.

“I lavoratori e le lavoratrici Tmm - ha aggiunto il segretario Fiom Toscana - non hanno lasciato nulla di intentato e hanno lottato con tenacia e dignità per favorire una soluzione della vertenza; se non vi sono state conclusioni positive le responsabilità vanno ricercate anche all'interno di un quadro di sistema nazionale favorito da leggi anomale dove con troppa facilità si permette di chiudere imprese e lasciare a spasso i lavoratori”.

Braccini ha poi concluso: “Per quanto ci riguarda, non ci arrendiamo e continueremo a batterci al fianco dei lavoratori Tmm fino alla fine e per cercare di costruire insieme una nuova condizione lavorativa interessando anche la Regione Toscana e il Ministero dello Sviluppo Economico affinché ognuno si assuma le proprie responsabilità “.