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Sandro Mazzinghi ricorda Muhammad Ali

Il pugile pontederese campione del mondo e d'Europa ha ricordato il collega americano: "E' stato il più grande peso massimo della storia"

Mazzinghi e Ali

"Sono molto addolorato perche Ali è stato senza alcun dubbio il più grande peso massimo della storia della boxe, un uomo da ammirare non solo per le battaglie sul ring ma anche per quelle sulla vita e sui diritti".

Questo il commosso ricordo che Sandro Mazzinghi ha dedicato a Muhammad Ali, nato Cassius Marcellus Clay Jr.. Il pugile americano, da anni affetto dalla sindrome di Parkinson è morto ieri a Phoenix a 74 anni: "Personalmente - ha ripreso Mazzinghi, 77 anni - non l'ho mai conosciuto. Nel 1960 a Roma lui era già campione olimpico mentre io cominciavo la mia ascesa tant'è che avevo già battuto il campione di Francia Charlie Attaly". 

Mazzinghi, di recente entrato nella Walk of Fame dello sport italiano ha aggiunto: "Si vedeva che già aveva la stoffa del grande campione... Oggi per tutto il mondo della boxe e non solo è un giorno triste ed io personalmente mi unisco al dolore della famiglia, sarà sempre nel cuore di tutti noi". 

Di Ali si ricordano le battaglie sul ring e il celebre stile di combattimento caratterizzato da un uso molto originale del gioco di gambe, una sorta di balletto che spiazzava l'avversario. Ma il pugile statunitense era noto anche per le sue prese di posizione come quando decise di non combattere nella guerra del Vietnam. Ali, nato Cassius Clay, cambiò nome quando decise di convertirsi all'Islam.