Cronaca

Giacomo resta in carcere ma niente premeditazione

Il gip ha confermato la custodia in carcere del diciottenne che ha ucciso il padre ma ha escluso due aggravanti che gli facevano rischiare l'ergastolo

Il giudice per le indagini preliminari Anna Maria Lo Prete ha convalidato l’arresto di Giacomo Ciriello, il ragazzo di 18 anni che domenica scorsa ha ucciso il padre Raffaele Ciriello con due colpi di doppietta nella sua abitazione di Lucignano. 

Il gip ha però respinto due delle tre aggravanti indicate dal pubblico ministero Laura Taddei nell’immediatezza dei fatti, la premeditazione e i futili motivi, riconoscendo solo quella dei legami di parentela con la vittima.Un intervento di grande rilievo dal punto di vista giuridico: l'accusa di omicidio volontario sommata allle tre aggravanti avrebbe potuto far rischiare l'ergastolo al giovane.

Se l’aggravante è una sola, grazie ad eventuali attenuanti generiche e a una eventuale infermità di mente parziale, la condanna potrebbe essere più lieve. Inoltre il giudice ha ritenuto che il diciottenne debba rimanere in carcere perchè, una volta fuori, potrebbe compiere altri reati nei confronti della madre o mettere in atto gesti di autolesionismo come il suicidio. 

I funerali del padre si terranno presso la Collegiata di San Michele Arcangelo, nel centro storico di Lucignano.