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Aferpi, al via le varianti urbanistiche

Il sindaco Giuliani e l'assessore Maestrini lo avevano annunciato. La giunta dà il via alle prime modifiche urbanistiche per attuare il piano Aferpi

La giunta ha approvato il documento di avvio del procedimento per la variante urbanistica necessaria all'attuazione del piano industriale Aferpi. Si tratta del primo passo per l'avvio della riconversione industriale.

Sul tavolo della giunta, mercoledì mattina, è stato discussa la definizione del nuovo assetto dello stabilimento di Piombino da parte di Aferpi, conseguente al nuovo piano industriale che si incentra sullo sviluppo di tre diversi segmenti produttivi: siderurgico, logistica, agroalimentare. Per dar corso al progetto è necessario adeguare gli strumenti urbanistici esistenti, come il Piano Strutturale d'Area, Regolamento Urbanistico e Piano Territoriale di Coordinamento provinciale, PIT della Regione Toscana, alle nuove necessità emerse da parte dell'azienda. Per ragioni di logistica e di competitività della produzione industriale, Aferpi richiede infatti l'impegno di nuove aree per la realizzazione di infrastrutture a servizio dello stabilimento e la liberazione di altre.

L'amministrazione comunale ha dato quindi il via, con l'approvazione di questo documento, al procedimento dell’accordo di pianificazione che consente di verificare, nell’ambito della specifica conferenza dei servizi tra le strutture tecniche delle amministrazioni competenti l’effettivo contrasto con gli strumenti di pianificazione territoriale vigenti e di stabilire le ulteriori condizioni e prescrizioni per procedere alla successiva adozione della variante.

“Gli uffici hanno fatto un grande lavoro per completare nei tempi stabiliti questo lavoro – afferma l'assessore all'urbanistica Carla Maestrini – Un lavoro molto complesso che riguarda tutti i nostri strumenti urbanistici, dal livello locale a quello provinciale e regionale. Ma non si tratta di una questione puramente tecnica legata all'area industriale, si tratta di una rilettura complessiva del rapporto tra la città e la fabbrica che cambierà l'assetto del territorio urbano. L'area di Città Futura, ad esempio, verrà raddoppiata e alleggerita dalle destinazioni industriali con la previsione di nuove funzioni artigianali e di servizi.”