Cronaca

Dopo il crac tre denunce per bancarotta

La nuova impresa rinata dalle ceneri del vecchio fallimento sotto la lente della Guardia di Finanza che ne ha disposto il sequestro preventivo

Sequestro preventivo da parte del comando provinciale della Guardia di Finanza per la bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale di una società piombinese che opera nel settore del trasporto merci e della costruzione di strade e autostrade.

Il decreto è stato emesso dal gip Antonio Pirato del tribunale di Livorno a seguito di un'indagine diretta dal pm Massimo Mannucci della Procura della Repubblica di Livorno aperta a seguito del fallimento dichiarato nel febbraio del 2013.

La società, con un volume d'affari annuo di circa 2 milioni di euro e oltre 30 dipendenti, aveva debiti per 3,3 milioni di euro. Le indagini hanno posto la lente su tre persone, uno residente a Follonica e due a Piombino responsabili secondo la Guardia di Finanza di "aver tenuto la contabilità aziendale della società fallita in modo da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio e dei movimenti degli affari".

Nonostante l'indagine aperta, gli indagati hanno proseguito la loro attività commerciale con un nuovo soggetto imprenditoriale sempre con sede a Piombino e mantenendo gli stessi vertici. Espediente, secondo lo sviluppo delle indagini, teso "sostanzialmente a privare il 'vecchio' soggetto giuridico degli ultimi cespiti patrimoniali e sottrarli così alla massa fallimentare".

Azione che ha portato nelle mani della nuova attività il pacchetto d'affari. Per evitare ulteriormente di aggravare o protrarre le conseguenze del reato, il gip ha disposto il sequestro dei beni aziendali comprese attrezzature meccaniche ed escavatori.