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Pap test positivo dopo 2 mesi, mancava un biologo

In attesa della convenzione con l'Ispo c'erano alcune analisi in giacenza, tra queste quella della donna piombinese

Aveva fatto il pap test il 18 aprile 2016 e solo il 27 giugno dall'ex Asl 6 le hanno comunicato che il risultato era positivo. La notizia di questo inspiegabile ritardo, soprattutto per visite così delicate, ha destato molta indignazione e preoccupazioni per quanti si rivolgono alla sanità pubblica per controlli e accertamenti.

La consigliera regionale di Lega Nord Elisa Montemagni e la segretaria del Carroccio in Val di Cornia Elena Vizzotto hanno chiesto all'assessore Saccardi le motivazioni di questo "clamoroso ritardo".

"Ebbene, - hanno fatto sapere - le motivazioni addotte sono piuttosto significative. Infatti si afferma che, già nel 2015, nella predetta Asl, per la cessazione dell’incarico della biologa che leggeva i pap test, in attesa della convenzione con l’Ispo (Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica ndr), le analisi erano rimaste in giacenza (come una semplice missiva postale ndr) presso la stessa Asl. Dopo la stipula della convenzione con Ispo - hanno aggiunto riportando la risposta dell'assessore regionale - per un ulteriore periodo di tempo si sono continuati ad avere ritardi in merito”. 

Insomma il caso della signora piombinese rientra nella fascia temporale in cui si era in una fase di smaltimento delle giacenze.

“Riteniamo che, vista l’esposizione dei fatti, ogni commento in merito alla questione sia superfluo e rimandiamo ogni giudizio ai cittadini che, per l’ennesima volta, sono alle prese con una Sanità toscana che è tutto, meno che eccellente", hanno concluso Elisa Montemagni ed Elena Vizzotto. Nel merito, con un'interrogazione in Regione, era intervenuto anche il Movimento 5 Stelle.