Cronaca

Botte per farla abortire, fine del calvario

Dopo gli schiaffi e le violenze incessanti, anche le tempeste di telefonate per convincere la compagna a tornare con lui

L'episodio più grave è avvenuto quando la donna era incinta. Per indurle l'aborto il compagno, 39enne di origine campana, non aveva esitato a picchiarla selvaggiamente. Botte e percosse che alla fine hanno le hanno provocato il distacco della placenta ma che per fortuna non sono riuscite a farle perdere il bambino. 

Addirittura l'uomo era arrivato a schiaffeggiarla davanti ai medici per costringerla a tacere. 

Atti che alla fine gli sono costati la misura cautelare del divieto di avvicinamento a meno di 200 metri e la denuncioa per maltrattamenti aggravati. 

La relazione tra i due si era stata interrotta nel maggio del 2015, ma neanche questo era riuscito a dissuadere il 39enne dal tenere un comportamento definito "bestiale" dal dirigente del commissariato di Montecatini Terme. 

Anche dopo la separazione, infatti, le aggressioni non si erano fermate: in un'occasione l'uomo l'aveva colpita mentre lei aveva in braccio il figlio di pochi mesi, in un'altra l'aggressione era avvenuta per strada, durante una notte bianca a Monsummano. 

Poi sono cominciate le telefonate continue, anche 30 in un solo giorno. Un incubo dal quale alla fine la donna ha deciso di uscire rivolgendosi a una psicologa e alla polizia.