Lavoro

Il caso Aboca esplode in Regione

Caso Aboca, due mozioni per scongiurare trasferimento dalla Valtiberina. Gli atti approvati presentati rispettivamente da M5S e Lega Nord

La Giunta regionale è impegnata ad intervenire tempestivamente sul caso Aboca, l’azienda bio con 1000 ettari coltivati in Valtiberina che minaccia di trasferire le sue coltivazioni in Marocco, per via dei pesticidi usati nelle colivazioni confinanti. E’ quanto dispongono due mozioni approvate dall’aula del Consiglio Regionale, presentate rispettivamente da M5S (approvata a maggioranza, con astensione della Lega che a sua volta ha votato la propria) e appunto Lega Nord (all’unanimità, dopo aver recepito un emendamento pd presentato da Lucia De Robertis).

Ad illustrare la mozione dei 5 stelle la consigliera Irene Galletti, che ha ricordato le posizioni del suo partito anche a livello nazionale ed europeo sull’uso di pesticidi, e richiamato la necessità di intervenire a tutela dei posti di lavoro (800 i dipendenti di Aboca). La mozione impegna la Giunta ad attivarsi rapidamente nei confronti di Asl e Arpat e a stabilire immeditamente un tavolo di confronto con Aboca e le ammnistrazioni locali interessate.

La mozione presentata della Lega è stata brevemente illustrata da Claudio Borghi, che ha messo in guardia “dal pericolo di una guerra tra produzioni diverse” (nelle campagne circostanti alla produzione di Aboca, come ricorda la mozione, vi sono vasti appezzamenti adibiti alla coltivazione di tabacco). Anche da Borghi, come da Galletti, il richiamo ad agire “con urgenza”. Lucia De Robertis ha formulato l’emendamento alla mozione della Lega, richiamando la Giunta “ad attivare subito un tavolo con operatori, Aboca, il territorio; a procedere con le dovute verifiche, a non creare allarmismo”. Tommaso Fattori (Sì), nel preannunciare il voto a favore di entrambe le mozioni, ha chiarito come “a volte la salute del territorio sia da considerarsi elemento infrastrutturale”.