Attualità

Lunedì e martedì giorni neri per le morti sul lavoro

La Toscana è in fascia di rischio arancione per infortuni fatali, esclusi quelli per Covid e in itinere. I dati a confronto con gli anni passati

Di lunedì e martedì sul lavoro si muore di più, in particolare nelle fasce d'età tra 15 e 24 anni e tra gli over65: è quanto emerge da uno studio dell'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre che elabora dati Inail e nel quale la Toscana risulta in fascia di rischio arancione per numero di infortuni fatali, esclusi quelli per Covid e in itinere.

L'Osservatorio ha effettuato una comparazione retrospettiva tra il dato del primo semestre 2022 e quelli dello stesso periodo degli anni precedenti, dal 2019 in qua.

Ne emerge che, dopo una flessione nell'incidenza delle morti bianche registrata nel primo semestre 2021, la Toscana ha purtroppo visto una ripresa nel primo semestre 2022 con incidenza al 18,8, superiore non solo a quella del primo semestre dello scorso anno ma anche a quella media registrata tra il 2019 e il 2020.

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Il dato toscano relativo ai primi 7 mesi del 2022 vede un'incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale, per un valore assoluto di infortuni mortali pari a 34 lavoratori che hanno perso la vita. E' questo che nella mappa a colori dell'Italia sul rischio infortuni fatali colloca la Toscana in fascia arancione.

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Viaggio nel rischio tra le regioni d'Italia

Ma tornando all'incidenza comparata per semestri dal 2019 al 2022, come va nelle altre regioni italiane? Secondo i dati dell'Osservatorio mestrino il Molise risulta maglia nera, sempre rimasto in fascia di rischio rossa seguito dal Trentino Alto Adige (zona rossa negli ultimi due anni) e dall’Abruzzo (zona rossa dal 2019 al 2021, in giallo nel 2022).

Mentre la regione in cui il rischio è minore, costantemente in zona bianca, risulta invece la Sardegna, seguita dal Friuli Venezia Giulia che solo nel 2021 era in zona arancione, dalla Liguria che dal 2021 al 2022 è rimasta in zona bianca lasciando la zona gialla dei due anni precedenti e dal Veneto in zona bianca per due anni dal 2019 al 2020 per poi passare però, in un progressivo peggioramento, alla gialla e all’arancione.

Le vittime del lavoro: chi e quando

Nei semestri considerati il rischio più elevato di morte viene rilevato tra i lavoratori di origini straniere. Per fasce d'età tra gli over 65 si registra un’incidenza di mortalità sempre sopra la media nazionale. Si va da un’incidenza di 42 morti ogni milione di lavoratori del 2019 (media nazionale di 14,5 infortuni mortali per milione di occupati) a 91 del 2020 (media nazionale 21,2), a 61 del 2021 (media 19,7), a 47 del 2022 (media 15,2).

Significativa l’incidenza di mortalità tra i giovanissimi (15-24 anni), che sono anche quelli che fanno rilevare l’incidenza maggiore nel totale di denunce di infortunio (mortali e non mortali) sempre almeno doppia rispetto a quella delle altre fasce d’età.

Nell'arco della settimana, il maggior numero di infortuni mortali si registra di lunedì e di martedì. Per la precisione, enumera l'Osservatorio, nel primo semestre del 2019 il 21% del totale degli infortuni mortali sono avvenuti di lunedì, nel 2020 il 23 %, nel 2021 il 21%. Invece, nel primo semestre del 2022 il martedì è il giorno in cui si registra il più elevato numero di infortuni mortali sul lavoro (19%).