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E il Vernacoliere lanciò la "sfida" ai musulmani

Dopo la strage a Charlie Hebdo il giornale satirico livornese dedica la copertina al "rapporto" tra cristiani e musulmani. Ma senza citare Maometto...

Lo avevano preannunciato. Dopo la tragedia parigina di Charlie Hebdo anche il Vernacoliere ha deciso di dedicare un suo numero ai rapporti con l'Islam e il mondo musulmano. Scherzando con le due religioni e mischiandole alla politica, ma senza citare esplicitamente Maometto.

E così, per rendere omaggio alle vittime degli attentati di Parigi, il mensile satirico lancia la sfida a "chi ce l'ha più grosso" proprio tra i musulmani e i cristiani (rappresentati in particolare da Salvini e dallo storico slogan della Lega).

Una risposta, insomma, coerente con la propria storia, come sottolineato in un video editoriale del direttore Mario Cardinali. “Cosa ci combina – scrive nell’editoriale dal titolo ‘Col fanatismo non si ragiona’ - il dover allora per forza anche noi sbeffeggiare il loro Maometto? Ché sembra divenuto questo, oggi, il criterio obbligatorio della nostra libertà, a sentire altri fanatici nostrani, integralisti e fascio-razzisti cattolici per i quali guai a far satira sui santi loro, ma vile è invece chi non sbeffeggia il profeta dell’Islam”.

Cardinali rivendica la propria linea editoriale: “Noi del Vernacoliere, che pure siam noti per far satira su papi e preti, non abbiamo mai neppure sbeffeggiato il Cristo, come neanche altri profeti d’altre religioni”. Insomma, non è necessario “dover offendere per forza il sentimento religioso dei credenti”.