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Vigne toscane laboratorio sui cambiamenti del clima

Dalla ricerca del Cnr ai vigneti della Toscana per testare modelli di sostenibilità, contrasto naturale agli infestanti, impiego oculato di risorse

Il vigneto toscano laboratorio per la ricerca scientifica e la sostenibilità dell’agricoltura nel percorso di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici: è l'oggetto dell'accordo siglato al Vinitay di Verona tra Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori di Coldiretti Toscana nata nel 2021, e l'Istituto per la BioEconomia del Cnr (Ibe-Cnr). 

I quasi 60mila ettari di vigne che caratterizzano tutti gli habitat della Toscana saranno dunque testimonial scientifici della ricerca che punta a calare sul campo quanto acquisito dagli scienziati, applicando ad esempio la viticoltura di precisione per un impiego sempre più efficiente della risorsa idrica, ad esempio, o l'uso di biochar per migliorare lo stock di carbonio, o la riduzione dell'utilizzo di mezzi meccanici. 

Per non dire, come ha spiegato per il direttore Ibe-Cnr Giorgio Matteucci, dell'adozione di soluzioni naturali contro gli infestanti, nuovo inciampo alle produzioni vitivinicole con malattie e proliferare di insetti dannosi per viti e uve favoriti da siccità e cambiamenti climatici. Dal raccordo scienza-vitigni potranno nascere nuovi modelli produttivi.

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L'accordo, la cui firma ha visto la presenza della vicepresidente della Regione Toscana con delega all'agricoltura Stefania Saccardi, mira dunque a generare esperienze di produzione basate sulla gestione attenta, in termini ambientali, delle risorse: "L’agricoltura deve adattarsi e deve farlo rapidamente per restare competitiva e continuare a garantire la produzione di cibo e vino", ha spiegato il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi.