Attualità

Nascere in ospedale al tempo del coronavirus

Passaggi di sicurezza con percorsi differenziati per mamme positive al coronavirus. Tampone subito per tutte le future mamme che arrivano in ospedale

"E' tutto diverso ma tutto come prima, con la sicurezza al primo posto", ci tengono a sottolineare dal settore materno infantile dell'ospedale Versilia. L’ospedale Versilia segue, dall'inizio dell'emergenza coronavirus, con percorsi differenziati ed in totale sicurezza, sia le mamme positive al nuovo Covid-19 sia quelle non colpite dal virus. I parti avvengono regolarmente e senza problemi, anzi il numero di nati finora è lievemente superiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso.

“Il settore materno-infantile del nostro ospedale, da sempre un punto di forza nella sanità versiliese, prosegue il suo lavoro. Anche in questa epoca di Coronavirus, infatti, all’interno dell’ospedale Versilia le attività di assistenza a mamma e bambino proseguono in totale sicurezza per le donne, i neonati, i loro cari ed il personale”.

Lo evidenziano i direttori delle strutture interessate: Antonio Santucci (Ostetricia e ginecologia), Luigi Gagliardi (Neonatologia e pediatria), e Martha Traupe (responsabile infermieristico/ostetrica dell’area materno infantile e consultori della Versilia).

Sono stati aggiunti dei passaggi per la sicurezza: all’ingresso in ospedale per il parto le future mamme vengono sottoposte al tampone per la ricerca del virus, in modo da separare le mamme negative da quelle positive ed indirizzarle al percorso più adatto.

Sono state inoltre identificate specifiche sale parto a seconda della condizione; sono state identificate differenti zone di degenza, separate, all’interno del reparto; le modalità di dimissione sono diverse.

"Quello che rimane invariato - sottolinea l'Asl - è la capacità di seguire ogni donna con la stessa attenzione, dal consultorio in poi, di garantire in sala parto la possibilità di clampaggio ritardato del cordone ombelicale, di effettuare il pelle a pelle, di effettuare rooming in e la promozione dell’allattamento materno. Insomma lo stesso mix di scienza avanzata e umanizzazione che abbiamo sempre avuto. Le ostetriche, le infermiere, i ginecologi e i neonatologi si impegneranno per far sì che avere un bambino sia bello come sempre anche nell’epoca del coronavirus".