Cronaca

Morì nell'atrio dell'ospedale, maxirisarcimento

I familiari di una donna di 66 anni deceduta nel 2011 mentre lasciava il pronto soccorso dell'ospedale Versilia hanno vinto la causa in sede civile

Era il 17 maggio 2011 quando Doretta Ricci Vecoli morì a 66 anni nell'atrio dell'ospedale Versilia dopo otto ore passate in osservazione al pronto soccorso, dove si era recata per lievi difficoltà respiratorie. Venne visitata e in seguito dimessa, ma morì pochi minuti dopo, mentre se ne andava.

I familiari della donna hanno vinto la causa civile davanti al tribunale di Lucca, che ha stabilito un risarcimento di oltre un milione di euro a carico della Usl Toscana Nord Ovest. 

A rendere noto l'esito della vicenda processuale è l'associazione Giusta Causa.

"Il caso - sottolinea  Giusta Causa- testimonia, ancora una volta, come la cattiva gestione dei pazienti, se non adeguatamente affrontata e risolta, porti, anche a distanza di anni, ad un ulteriore e gravoso esborso economico a carico del sistema sanitario nazionale, così come il risarcimento disposto in questi giorni testimonia appieno". 

 "Quel 17 maggio 2011  - aggiunge l'Associazione- fu vittima di un incredibile errore sanitario: dimessa da pochi minuti dal pronto soccorso, ove si era recata ben otto ore prima per lievi difficoltà respiratorie, morì nell'atrio del reparto di emergenza. I sanitari, che l'avevano appena dimessa con una diagnosi assolutamente erronea di 'verosimile riacutizzazione di broncopolmonite, avevano difatti completamente misconosciuto la reale diagnosi di trombo embolia polmonare''.

Secondo l'associazione "Alcuni degli esami eseguiti furono non correttamente interpretati (emogas analisi), altri - osserva Giusta Causa- non furono proprio prescritti (D-dimero o troponina) e la Rx del torace fu addirittura erroneamente refertata, non evidenziando la presenza di trombo-embolia polmonare con area infartuale alla base del polmone destro''.