Dopo il disastro ferroviario del 29 giugno 2009, Antonini, dipendente delle Fs, promise dura battaglia affinché fosse fatta giustizia, rivestendo il ruolo di consulente delle vittime. L'atteggiamento e la consulenza portarono a diffide, sospensioni e infine al licenziamento da parte di RFI, poiché la dirigenza parlò di incompatibilità del ruolo di consulente tecnico con le politiche aziendali delle ferrovie.
L'azienda ha ottenuto in primo grado il licenziamento davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Lucca e la conferma davanti ai magistrati della Corte d’Appello di Firenze, ora si attende la pronuncia della Cassazione sul ricorso presentato da Riccardo Antonini.