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"Strage, Ferrovie non ricorra in Cassazione"

Lo hanno chiesto i familiari delle vittime della strage di Viareggio dopo la conferma in appello delle condanne agli ex vertici di Fs e Rfi

Il giorno dopo le sentenze della Corte di Appello di Firenze che ha confermato la condanna a sette anni all'ex ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e a sei anni a Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia, l'associazione dei familiari delle vittime "Il mondo che vorrei" ha tenuto una conferenza stampa per esprimere la propria posizione sul pronunciamento. 

"Vorremmo ricordare che 32 persone tra donne, bambini e uomini sono morte bruciate nelle loro case in quella notte. Un quartiere distrutto, una ferita che non si è rimarginata, quindi non c'è niente da festeggiare", ha premesso il presidente Marco Piagentini che ha letto un comunicato a nome di tutti i parenti.

I familiari hanno quindi espresso una precisa richiesta agli attuali vertici delle Ferrovie: "Chiediamo alle società coinvolte, come segnale concreto di spostamento dagli errori commessi dai loro ex amministratori, di ammettere le proprie responsabilità non ricorrendo in Cassazione ma operandosi per riqualificare tale sistema". 

"A noi - ha aggiunto Piagentini - non interessa la figura di Moretti ma il sistema di scatole cinesi per non arrivare alle responsabilità. Con la sentenza della strage di Viareggio si è affermato un principio inverso, ovvero che chi amministra è anche responsabile. è datore di fatto, e pertanto deve prendersi le sue responsabilità. E' un risultato che non serve solo a noi ma anche a Rigopiano, al Ponte di Genova o a Pioltello".