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Vitalizi, si cambia, divieto di cumulo in Toscana

La commissione affari istituzionali del consiglio regionale ha dato parere positivo. Bugliani (Pd) "Fondamentale per contenere i costi della politica"

Giacomo Bugliani

Nella scorsa legislatura il Consiglio regionale ha varato diverse misure per contenere i costi della politica a partire dall'abolizione dei vitalizi che, da questa legilastura, non vengono più erogati. E' stata anche introdotta una disciplina più restrittiva sull’età necessaria per avere diritto all’assegno ed il requisito di un livello minimo di contribuzione fissato in cinque anni.

Con la proposta di legge licenziata oggi dalla commissione affati istituzionali si completa questo percorso, prevedendo in primo luogo la cessazione dell’assegno vitalizio regionale nel caso in cui l’interessato ne percepisca già un altro e la sospensione dell’erogazione qualora l’interessato sia rieletto alla carica di consigliere regionale, sia nominato membro di una Giunta regionale, o sia eletto al Parlamento nazionale o europeo.

“È un risultato importante che dimostra come ancora una volta la Toscana sia una regione virtuosa nel contenimento dei costi in generale e della politica in particolare - ha commentato il presidente della commissione Giacomo Bugliani (Pd) - Oggi sì dà ai cittadini un segnale importante di responsabilità e di rispetto per le difficoltà in cui tutta la popolazione versa, data la difficile congiuntura economica. Mi auguro che, come la Toscana ci siano altre Regioni disponibili quanto prima ad adottare le stesse soluzioni e raggiungere gli stessi risultati”.

Nella stessa seduta la commissione ha licenziato con parere negativo, espresso a maggioranza, una proposta di legge presentata dai gruppi M5S e Sì Toscana a sinistra, che prevedeva l’abolizione delle indennità di funzione. I voti contrari sono stati sette, due quelli favorevoli (M5S) e un’astensione (Lega Nord). Il consigliere Claudio Borghi (Lega Nord), diversificandosi dal suo gruppo, ha espresso infatti parere negativo, perché contrario al livellamento al ribasso delle retribuzioni per chi svolge funzioni importanti.