Attualità

Integrazione, la parola ai "nuovi italiani"

Consolati mobili e nuove forme di rappresentanza: ecco le proposte emerse dal laboratorio di studio Cesvot con le associazioni di stranieri in Toscana

Rafforzare i rapporti tra rappresentanze consolari e associazioni di stranieri, incentivare  e sostenere la positiva esperienza dei "consolati mobili" e, in generale, promuovere politiche che favoriscano la "integrazione partecipe" delle comunità straniere in città che tendono ad essere sempre più essere città cosmopolite.

Questi i suggerimenti emersi nel corso del laboratorio di studio su volontariato e nuovi italiani promosso da Cesvot e che ha visto il coinvolgimento diretto di 70 tra associazioni di volontariato toscane che si occupano di migranti e immigrazione, associazioni di stranieri operanti in Toscana e che si occupano dei "nuovi italiani" che vivono e lavorano nella nostra Regione.

A confrontarsi sui risultati di quest'esperienza sono stati oggi in un incontro a Firenze, rappresentanti di enti locali, terzo settore e istituzioni europee impegnate sul fronte della tutela dei diritti umani e dell'integrazione. Tra i presenti Alberto D'Alessandro (Consiglio d'Europa, Ufficio di Venezia), gli assessori al welfare del Comune di  Firenze, Sara Funaro, e del Comune di Arezzo, Stefania Magi.

"Una bella esperienza - ha detto Sandra Gallerini, responsabile Ricerca Cesvot - perché ha permesso alle associazioni di stranieri di entrare nel circuito toscano, di confrontarsi con le rappresentanze consolari e di formulare proposte concrete che potranno ora essere valutate dai loro rappresentanti".

Guarda le interviste a Sandra Gallerini (Responsabile Ricerca Cesvot), Alberto D'Alessandro (Consiglio d'Europa, Ufficio di Venezia), e Stefania Magi (Comune dei Arezzo)