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Politica giovedì 25 giugno 2015 ore 17:00

L'ira del M5S escluso dalla presidenza

Un accordo Pd-Lega Nord-Forza Italia-Fdi ha escluso il Movimento 5 Stelle dalle cariche principali del Consiglio regionale. Giannarelli: "Vergogna"



FIRENZE — Il nuovo ufficio di presidenza del Consiglio regionale toscano è formato dal presidente Eugenio Giani (Pd), votato dal suo partito ma anche da Forza Italia, Lega Nord e Fdi, dai vicepresidenti Lucia De Robertis (Pd) e Marco Stella (Forza Italia) e dai segretari Antonio Mazzeo (Pd) e Giovanni Donzelli (FdI).

L'intesa raggiunta nei giorni scorsi fra Partito democratico, Forza Italia, Lega nord e Fratelli d'Italia sulle massime cariche consiliari è quindi riuscita a tener fuori il Movimento 5 Stelle dall'Ufficio di presidenza facendo invece entrare un esponente di Forza Italia (che ha eletto solo 2 consiglieri) e Giovanni Donzelli, unico rappresentante di Fratelli d'Italia eletto a Palazzo Panciatichi.

Concluse le operazioni di scrutinio segreto per l'elezione dei 5 membri, il capogruppo del M5S Giacomo Giannarelli ha chiesto una breve sospensione dei lavori, è uscito dall'aula e con altri tre esponenti del gruppo ha convocato una conferenza stampa per contestare duramente l'esito del voto. "E' una vergogna - ha detto Giannarelli - Siamo la seconda forza di opposizione con 5 rappresentanti in consiglio e siano stati esclusi dall'ufficio di presidenza".

Lega Nord, Forza Italia e FdI hanno replicato esprimendo stupore e ricordando che il Movimento 5 Stelle è stata la prima forza politica a essere contattata per discutere gli assetti dell'opposizione. Ma il M5S ha risposto bocciando senza appello la proposta di eleggere il leghista Claudio Borghi Aquilini portavoce della minoranza e i giochi si sono chiusi ancora prima di cominciare.

«Mi spiace dover biasimare fin dalla prima seduta il comportamento dei consiglieri del gruppo 5 Stelle: vogliono giocare con le istituzioni? Li abbiamo incontrati due volte, presentando loro in modo trasparente le nostre proposte. Ci hanno chiesto di votare i loro rappresentanti, per la sete di poltrone di cui accusano gli altri. Certo, c'è un’anomalia nel rapporto tra le diverse opposizioni di cui non vogliamo occuparci, ma ch ci preoccupa. Nello stesso tempo auspichiamo che ci sia modo di trovare un clima sereno che ci permetta di affrontare i problemi e discutere delle proposte nel merito senza pregiudizi o colpi di teatro come quello di oggi. Chiedere e ottenere una sospensione del Consiglio, ufficialmente per “consultarsi” e usare invece quel tempo per una conferenza stampa non è certamente un inizio tra i migliori possibili. Dispiace, infine, che anche i consiglieri di Sì Toscana, che pure abbiamo incontrato nei giorni scorsi, si uniscano a certe prese di posizione, evocando patti di potere in “stile nazareno”, quando sanno benissimo che non spettava al partito di maggioranza risolvere i problemi delle opposizioni e che il nostro atteggiamento è stato cristallino e alla luce del sole».


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Servizio di Elisabetta Matini

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