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Lavoro lunedì 18 giugno 2018 ore 17:56

Jindal e accordo di programma, firma rimandata

Nessuna firma è stata posta al Ministero dello Sviluppo economico. Proposta una serie di modifiche all'accordo del 2014 e rispunta la variante Aferpi



PIOMBINO — Riunione al Mise per la revisione e la firma dell’Accordo di programma per l’area di crisi industriale. La presentazione da parte di Jsw Steel di un piano industriale più dettagliato, ha costretto il tavolo che si era riunito oggi al Mise a riallineare tutte le varie osservazioni presentate dagli enti sull’Accordo di programma. Di fatto firma rimandata.

All’incontro, che aveva per oggetto lo schema di accordo ai sensi dell’art. 252 bis, hanno partecipato il sindaco Massimo Giuliani per il Comune di Piombino, rappresentanti della Regione Toscana, rappresentanti del Ministero dell’ambiente, Agenzia del Demanio, Autorità portuale, Invitalia, rappresentanti di Jsw, acquirente dell’ex acciaieria Lucchini.

L’accordo di programma, come si legge nella nota del Comune di Piombino, si occupa di definire i progetti di messa in sicurezza, riconversione e riqualificazione industriale dell’area, delineando tutta una serie di azioni a carico delle parti pubbliche e private. I temi sono quelli della riqualificazione ambientale e produttiva del sito di Piombino, il progetto di riconversione, efficientamento energetico e miglioramento ambientale, il completamento della bretella di collegamento dell’autostrada al porto di Piombino (primo lotto), il rafforzamento produttivo dell’area industriale, le politiche del lavoro e le misure per il reimpiego anche in progetti di riconversione. 

Il Comune di Piombino ha partecipato al tavolo proponendo, insieme alla Regione, tutta una serie di modifiche e di aggiornamenti all’accordo del 2014.
Tra le proposte, la richiesta di recepimento della pianificazione del comparto industriale per la messa in opera del piano Aferpi, che si è concluso con l’approvazione della Variante in Consiglio comunale lo scorso Dicembre. La cosiddetta variante Aferpi prevede infatti la complessiva delocalizzazione e concentrazione degli impianti siderurgici nelle aree a est della città e del porto e la conseguente liberazione di quelle vicine al tessuto urbano. 

“Abbiamo chiesto inoltre un’attenzione particolare al potenziamento delle attività portuali e della logistica nelle aree retroportuali sottratte alla siderurgia, – ha specificato il sindaco Massimo Giuliani – alla riqualificazione ambientale con lo smantellamento degli impianti e il riciclo dei flussi di materia. Fondamentale comunque chiudere l’accordo il prima possibile per avviare tutte le azioni previste nel rispetto dell’ambiente e per la ripresa dell’occupazione".

Una nuova riunione è già stata convocata per giovedì 21 Giugno.


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