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Cronaca martedì 29 maggio 2018 ore 12:27

Il mostro del Circeo evoca quello di Firenze

Rossella Izzo - foto "Chi l'ha visto" - Rai3

Angelo Izzo, uno degli autori della strage del Circeo, ha tirato in ballo il medico Francesco Narducci in merito alla scomparsa di Rosella Corazzin



VENEZIA — Nuove rivelazioni, sempre più scioccanti, sul caso di Rosella Corazzin da parte Angelo Izzo, uno dei tre autori, nel 1975, del massacro del Circeo in cui due ragazze, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, vennero rapite, violentate e torturate fino alla morte di quest'ultima. La notizia è riportata su alcune testate giornalistiche venete.

Rosella Corazzin scomparve improvvisamente a Tai di Cadore nel 1975 e non fu più ritrovata. Aveva 17 anni. Izzo avrebbe esternato in merito alla sua morte nel 2016 nel corso di due interrogatori davanti all'allora procuratore di Belluno Saverio Pavone. Izzo, dopo aver dichiarato di aver fatto parte del gruppo che rapì e uccise la povera Rosella, ha tirato in ballo anche Francesco Narducci, il medico perugino trovato morto nel 1985 nel lago Trasimeno e a suo tempo sospettato a di essere uno dei mandanti dei delitti del mostro di Firenze (i giudici poi esclusero il suo coinvolgimento nella vicenda). 

Izzo ha raccontato a Pavone che la diciassettenne, subito dopo il rapimento, sarebbe stata rinchiusa in una villa sul lago Trasimeno di proprietà di Narducci. E sempre lì sarebbe stata violentata e seviziata da dieci uomini incapucciati che, al culmine di un rito satanico collettivo, si sarebbero procurati un taglio su una mano per siglare un patto di sangue. Poi la ragazza sarebbe stata portata via e uccisa.

A seguito delle dichiarazioni di Izzo, Pavone ritiene che una ricerca di tracce umane sugli arredi della villa di Narducci potrebbe apportare nuovi elementi alle indagini sulla fine di Rosella Corazzin."Izzo riconobbe in un video girato nel 2015 la villa di Narducci - ha dichiarato Pavone all'Ansa - Se fossi rimasto io competente sul caso, avendo individuato la villa avrei disposto una perquisizione per vedere se c'era ancora il tavolo su cui fu compiuto quella sorta di rito satanico sulla ragazza e avrei chiesto al gip delle intercettazioni sulle otto-dieci persone indicate da Izzo". Pavone ha anche dichiarato che Izzo non gli ha mai parlato del mostro di Firenze.

La procura di Perugia ha poi reso noto che le dichiarazioni di Angelo Izzo in merito alla villa di Narducci, peraltro da tempo non più di proprietà della sua famiglia, sono state oggetto di indagini concluse con una richiesta di archiviazione da parte dei pm che non avrebbero trovato alcun riscontro sul presunto coinvolgimento del medico nella scomparsa della Corazzin.


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