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Attualità giovedì 03 novembre 2016 ore 14:00

Il calcolo della magnitudo tra bufale e Ingv

Quando c'è un sisma viene comunicata la magnitudo che però può cambiare. E' per questo che il giorno del violento terremoto ne sono uscite diverse



FIRENZE — Il 30 ottobre scorso una nuova forte scossa di terremoto ha colpito l'Italia centrale tra Marche, Umbria e Lazio. La scossa ha causato crolli in tutte le aree già colpite dai terremoti del 26 ottobre e del 24 agosto 2016.

In un primo momento la magnitudo del sisma è stata classificata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia con un valore di 7.1, poi è stata definita una magnitudo 6.1, poi 6.6 ed infine 6.5.

Subito si sono diffuse sul web alcune voci secondo cui il Governo avrebbe diminuito di proposito il valore dell'intensità del terremoto perché una legge permetterebbe allo Stato di non pagare le opere di ricostruzione in caso di terremoti con magnitudo inferiore a 6.1, in situazioni del genere infatti le spese sarebbero a carico degli enti locali. Ma questa legge, voluta dal governo Monti nel 2012, in realtà non è in vigore.

Ma perché quel giorno sono state diffuse tre diverse magnitudo? Ce lo dice l'Ingv, contro ogni bufala del web.

L'Istituto di Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia spiega che un terremoto si misura con registrazioni strumentali, il valore che si ottiene dipende dalle stazioni sismiche che trasmettono i sismogrammi alla centrale. I sismogrammi registrano le oscillazioni e quelli più vicini all'epicentro del sisma danno risultati diversi da quelli più lontani. 

I dati quindi che televisioni, radio, quotidiani online e i media in generale rilasciano subito dopo l'evento sismico non sono affidabili perché, come spiega l'Ingv, per avere una misurazione precisa bisogna aspettare un numero di minuti che varia anche in base alla durata delle scosse.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia utilizza entrambe le magnitudo: la magnitudo Richter, definita anche magnitudo locale ML, perché è molto rapida da calcolare ed è abbastanza affidabile per i terremoti fino a magnitudo 6; la magnitudo momento Mw, perché fornisce una stima più accurata dell’energia rilasciata dal terremoto e, in particolare, per quelli più forti.

La magnitudo Richter ML si calcola in pochissimi minuti e si comunica al Dipartimento della Protezione Civile dopo 2 minuti e alla popolazione tramite web e social media entro 30 minuti (in media dopo 12 minuti).

I valori preliminari di magnitudo, basati su dati incompleti ma disponibili già dopo pochi minuti dal terremoto, possono differire dalla magnitudo definitiva (fino a circa 0.5), ma sono indispensabili per scopi di protezione civile. Nei minuti successivi vengono aggiornati con stime più accurate non appena sono disponibili nuovi dati.

Perché la magnitudo Richter non va bene per i terremoti forti?

Per capirlo dobbiamo innanzitutto spiegare come si calcolano le due magnitudo.

La magnitudo Richter ML è ottenuta a partire dall’ampiezza massima delle oscillazioni registrate da un sismometro standard, chiamato Wood-Anderson, sensibile a onde sismiche con frequenza relativamente elevata di circa 0.8 Hz.

I terremoti di magnitudo maggiore, invece, emettono una parte importante di energia a frequenze più basse rispetto a 0.8 Hz, per cui la massima ampiezza misurata sul sismografo Wood-Anderson non rappresenta tutta l’energia emessa dal terremoto.

Per questo motivo i terremoti di magnitudo momento Mw maggiore di 6 tendono ad avere valori di magnitudo Richter ML molto simili. In questi casi si deve quindi far ricorso alla magnitudo momento Mw.

Per calcolare la Mw si deve analizzare una porzione molto lunga dei sismogrammi a larga banda, in modo da considerare tutta l’energia emessa e dare così un valore più realistico. Per far questo si deve aspettare la registrazione di tutto il segnale sismico alle varie stazioni della Rete Sismica Nazionale e analizzarle

Questo comporta dei tempi più lunghi, non compatibili con gli scopi di protezione civile e con il desiderio del pubblico di avere una informazione immediata.

Il 30 ottobre dopo 2 minuti dal violento sisma l'ingv ha fornito telefonicamente al Dipartimento della Protezione Civile, una prima stima del valore della magnitudo ML pari a 6.1, specificando subito che il valore corretto sarebbe stato più alto e comunicato a breve. Questo valore è stato anche reso pubblico sul sito INGV 18 minuti dopo l’evento sismico.

Nei minuti successivi al terremoto è stata poi calcolata una prima stima della magnitudo momento Mw ottenendo un valore pari a 6.5 che è stato rivisto e confermato nelle due ore successive all’evento. La figura sotto riporta alcune delle stazioni sismiche utilizzate per il calcolo del momento sismico e della relativa magnitudo.

Il valore ottenuto è ben calcolato perché sono stati utilizzati molti dati e la corrispondenza tra dati osservati e quelli modellati è molto buona. Tutti i dati dei sismometri delle reti sismiche INGV e di quelle collegate sono pubblici e possono essere scaricati e usati per calcolare i parametri ipocentrali, le magnitudo e altri dati.


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