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Monitor Consiglio venerdì 21 luglio 2023 ore 11:30 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

La Toscana si mobiliti contro l’emendamento soppressivo del governo alla proposta di legge delle opposizioni

Bugetti e Ceccarelli
Bugetti e Ceccarelli

Il gruppo Dem in Consiglio regionale ha presentato un atto che prevede un impegno della giunta regionale



FIRENZE — “La nostra Regione ha già dato un forte segnale approvando una legge per garantire livelli retributivi adeguati”, ricorda la presidente della commissione Lavoro

«Anche dalla Toscana si alzi forte una voce affinché venga istituito il salario minimo legale. La maggioranza in Parlamento ha presentato un emendamento alla Camera che di fatto sopprime la proposta di legge delle opposizioni e non possiamo accettarlo. Per questo chiederemo che il Consiglio regionale della Toscana si esprima nel merito, attraverso la discussione e il voto su una nostra mozione. Un atto con il quale vogliamo impegnare la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento, affinché venga approvata con urgenza la proposta di legge C. 1275 relativa all’introduzione del salario minimo scongiurando, parimenti, l’approvazione dell’emendamento soppressivo, presentato dai deputati di maggioranza in occasione dell’esame in commissione».
Lo dicono Ilaria Bugetti, consigliera regionale Pd e presidente della commissione Sviluppo economico e lavoro, e Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Consiglio regionale, annunciando la presentazione di una mozione sul tema del salario minimo.

«La Regione Toscana – ricorda Bugetti – grazie a una legge approvata recentemente su nostra proposta, ha dato un forte segnale proprio sul salario minimo garantito. Con questa normativa la giunta toscana dovrà emanare linee guida per attuare pienamente la clausola del principio per finalità sociali e garantire ai dipendenti livelli retributivi adeguati. La norma si applicherà non solo alla Regione, ma anche agli enti e alle agenzie istituiti con legge regionale, agli enti parco regionali, alle aziende unità sanitarie locali, alle aziende ospedaliero universitarie, a ESTAR e alle aziende pubbliche per i servizi alla persona. In poche parole: la Regione Toscana, per quanto di propria competenza, nelle vesti dirette o indirette di “datore di lavoro”, applicherà livelli retributivi aggiornati ed adeguati. E’ il massimo che si poteva fare ma è il segno della nostra volontà di dare piena dignità alle lavoratrici ed ai lavoratori».

«Ci auguriamo – concludono Ceccarelli e Bugetti – che la maggioranza governativa torni sui suoi passi e non ostacoli ulteriormente una legge di civiltà, che hanno i maggiori paesi europei».


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