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Politica martedì 12 marzo 2024 ore 15:00

Consiglieri regionali sui treni dei pendolari: "Basta disagi"

Il capogruppo Ceccarelli alla stazione di Firenze Santa Maria Novella
Il capogruppo Ceccarelli e gli altri consiglieri regionali Pd alla stazione di Firenze Santa Maria Novella

L'iniziativa è stata assunta dagli esponenti del Pd che hanno viaggiato su diverse tratte. Appello al governo per maggiori investimenti



FIRENZE — Diverse le tratte ferroviarie dei pendolari su cui hanno viaggiato, unica la voce per dire: “Ora basta con i disagi sui treni regionali”. Così il gruppo Pd in Consiglio regionale alza la voce e chiede di garantire ai pendolari l'affidabilità del servizio ai livelli previsti dal contratto, maggiore impegno e investimenti di Trenitalia e Rfi, l’impegno del governo, azionista unico di Fs, per sostenere il trasporto regionale.

Fra ascolto e condivisione, stamani molti consiglieri Dem hanno viaggiato in contemporanea sui convogli regionali delle diverse linee riportandone gli esiti in una conferenza stampa tenutasi oggi a Firenze, alla quale hanno preso parte tra gli altri il capogruppo Vincenzo Ceccarelli e i consiglieri Lucia De Robertis (presidente della IV commissione consiliare), Francesco Gazzetti (responsabile infrastrutture del Pd regionale) e in collegamento il segretario Pd Toscana Emiliano Fossi.

"Diversi consiglieri regionali del Pd – ha detto in apertura Ceccarelli – prendono regolarmente il treno per arrivare a Firenze e conoscono bene le problematiche delle diverse linee, ma oggi abbiamo voluto accendere ulteriormente i riflettori su una situazione che non è più accettabile, perché al grande impegno profuso dalla Regione nell’attuazione del contratto di servizio in essere, non corrisponde da parte dei gestori Trenitalia e Rfi un livello adeguato di servizio, con particolare riguardo ad alcune linee". 

Le richieste sono da livello base: "Non chiediamo la luna – ha spiegato Ceccarelli – ma almeno di tornare ad una affidabilità del servizio paragonabile a quella che era stata raggiunta prima del Covid. Nel Novembre del 2019, la Regione Toscana e Trenitalia firmarono un innovativo contratto di servizio che avrebbe dovuto garantire agli utenti del trasporto pubblico in Toscana, una qualità del servizio sempre più alta, partendo dal buon livello raggiunto negli anni precedenti". 

"Nel 2018, nelle 14 tratte ferroviarie nelle quali è organizzato e garantito il servizio di trasporto pubblico su ferro in Toscana, si era raggiunto un livello di affidabilità ancora più alto, tanto che non fu pagato nessun bonus mensile nel corso dell’intero anno, con indice di affidabilità che era pari al 96,4%. L’anno successivo, l’ultimo del periodo pre-Covid, nei 12 mesi i bonus pagati sulle 14 linee furono in tutto soltanto 4". 

E poi ecco il Covid a ridare le carte, però poi: "Nel 2023 è finita ufficialmente la pandemia e i treni erano tornati a riempirsi come prima, prevalentemente di lavoratori e studenti. Nel frattempo è proseguito il processo di rinnovamento del materiale rotabile così come fissato nel contratto tra Regione e Trenitalia, ma purtroppo l’affidabilità di molte linee regionali è scesa e in qualche caso addirittura crollata".

In maglia nera

Sulla linea Firenze-Arezzo-Chiusi, la più utilizzata dai pendolari toscani insieme alla linea Firenze-Livorno, nel Gennaio del 2018 il livello di affidabilità del servizio era pari al 99,3% mentre nello scorso dicembre è stato pari al 96,5%. Percentuali che precipitano se si guarda alle sole fasce in cui si arriva ai picchi di servizio, ovvero nelle cosiddette fasce pendolari del mattino e del pomeriggio con disagi di ogni genere. Questa situazione non è più accettabile. 

"Importante - ha aggiunto Ceccarelli - sarà anche l’impulso che deve arrivare dal Governo, ovvero l’azionista unico di Fs, per garantire che il servizio regionale sia centrale nelle strategie di chi lo gestisce e siano resi disponibili i finanziamenti necessari al potenziamento dell’infrastruttura. In questo senso – ha concluso il capogruppo – presenteremo un atto in Consiglio per chiedere che sia istituito un tavolo tecnico nazionale sul trasporto regionale".

Hanno detto

Plauso all'iniziativa dei consiglieri regionali è giunta dal segretario regionale Pd Emiliano Fossi: "Un'azione che ha permesso di toccare con mano i problemi di cittadine e cittadini, registrando disservizi e criticità, e da cui parte la richiesta a Rfi di dare risposte". 

Per Lucia De Robertis, presidente della commissione che si occupa di infrastrutture e mobilità, "il tema dei disservizi sulla linea Arezzo-Firenze è stato affrontato già ad inizio 2023 nella commissione, quando audimmo Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana. Anche in quella sede emersero le forti interconnessioni che quella linea ha con l’andamento del traffico ferroviario a lunga percorrenza nella direttrice transappenninica nord-sud, e la necessità di ulteriori investimenti per aumentare la capacità dell’infrastruttura. Investimenti che il governo, azionista delle ferrovie, deve finanziare con assoluta priorità". 

"Occorre investire nel trasporto ferroviario e nell’infrastruttura – ha spiegato Francesco Gazzetti - e per questo credo che si debba chiedere con forza, come stiamo facendo anche in Parlamento, che il Governo potenzi il fondo nazionale dei trasporti. Maggiori risorse serviranno a ridurre i disagi, investire sulle stazioni che sono anche un importante hub per il turismo e magari per migliorare la connettività di chi utilizza i treni, per lavoro o per studio. E se aumenta l’utilizzo del trasporto su rotaia avremo anche benefici per l’ambiente". 


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