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Il punto di vista dello sciacquone

di - domenica 26 novembre 2023 ore 00:05

"America" di Maurizio Cattelan - foto Franco Bonciani
"America" di Maurizio Cattelan - foto Franco Bonciani

“Guarda, è stata una gran soddisfazione”. Con queste parole mio marito commentò quella che oggi si chiamerebbe un’esperienza immersiva: aveva appena orinato in “America”, il water closet d’oro, perfettamente funzionante, creato nel 2016 dall’artista padovano Maurizio Cattelan per il museo Guggenheim di New York. 

L'opera, famosissima, valore stimato fra un milione di sterline e quattro milioni e mezzo di dollari, fu trafugata tre anni dopo la prima esposizione e ce ne sono voluti altri quattro per identificare, forse, gli autori del furto. Sentite che storia.
Il Guggenheim Museum a New York - foto Franco Bonciani

Il Guggenheim Museum a New York - foto Franco Bonciani

"America" di Maurizio Cattelan - foto Franco Bonciani
"America" di Maurizio Cattelan - foto Franco Bonciani

Mio marito ed io vedemmo "America" nel Gennaio del 2017.  Il luccicante wc, accessoriato con tubi e flussometro, era collocato in un bagno unisex vicino alla balconata delle rampe a chiocciola del Guggenheim. La gente faceva la fila per entrare e sperimentarlo. Nei weekend, toccava aspettare anche due ore prima che arrivasse il proprio turno.

Il Guggenheim Museum a New York - foto Franco Bonciani

Il Guggenheim Museum a New York - foto Franco Bonciani

La fila per utilizzare "America" - foto Blue Lama
La fila per utilizzare "America" - foto Blue Lama

La presentazione al pubblico di "America", quattro mesi prima, aveva suscitato enorme clamore: prima di tutto perchè Maurizio Cattelan era tornato alla produzione artistica dopo un'interruzione di cinque anni; e poi per l’evidente finalità provocatoria dell'opera: 103 chili d’oro concentrati in un water dove chiunque poteva fare i propri bisogni. Quindi la dissacrazione del mito della ricchezza, del capitalismo, del sogno americano in un periodo segnato dall'ascesa politica di Donald Trump che poi fu eletto presidente degli Stati Uniti nel Novembre di quello stesso anno. 

“Che si sia mangiato un pasto da duecento dollari o un hot dog da due, il risultato è identico, dal punto di vista del wc” fu il commento attribuito a Cattelan dai media. Un ragionamento che non fa una grinza e che spiega la curiosa gratificazione che "America" produce negli utilizzatori: gli sciacquoni la sanno lunga sull'uguaglianza fra gli esseri umani, in certi frangenti.

Trascorso qualche mese, l’intento dell’artista fu ulteriormente chiarito. Donald e Melania Trump, lasciata New York e la cupa Trump Tower per stabilirsi a Washington nella Casa Bianca, chiesero in prestito al Guggenheim il dipinto "Paesaggio sulla neve" di Van Gogh. I responsabili del museo rifiutarono, offrendo in cambio proprio "America". E questa volta fu Trump a dire: “No, grazie”.

La Trump Tower a New York - foto Blue Lama

La Trump Tower a New York - foto Blue Lama

Vi racconto tutto questo perché la cronaca incombe: il prossimo 28 Novembre, quindi fra due giorni, inizia a Oxford, nel Regno Unito, il processo a carico di quattro individui accusati di avere rubato il water closet d'oro.

All'epoca del furto, l'opera si trovava appunto in Inghilterra, a Woodstock, in prestito per una mostra su Cattelan allestita a Blenheim Palace, monumentale residenza dichiarata patrimonio Unesco e nota anche perchè, nel 1874, vi nacque Winston Churchill.

Secondo la ricostruzione della polizia, la banda aveva colpito nel cuore della notte, poche ore dopo la conclusione della festa inaugurale della mostra. "America" era installata in un gabinetto rivestito di mogano davanti alla camera da letto di Churchill (che forse si stava rivoltando nella tomba per l'accostamento, chissà); i malviventi, penetrati nell'edificio, l'avevano staccata dalle tubazioni dell'impianto idraulico e portata via; provocando, fra l'altro, un disastroso allagamento di sale e corridoi.

La caccia ai ladri è andata avanti a lungo, fra arresti e rilasci dei presunti colpevoli. Poi, un mese fa, è arrivata la notizia che quattro uomini sono stati incriminati, a vario titolo: uno è accusato di furto con scasso, un altro della rimozione del water, altri due del trasferimento del bottino in un luogo rimasto sconosciuto.

Nessuno ha più visto il wc più prezioso del mondo: le ricerche delle forze dell’ordine non hanno prodotto risultati e sono caduti nel vuoto anche gli appelli in stile Chi l'ha visto lanciati da autorevoli istituzioni.

L’ipotesi più probabile è che "America" sia stata fusa poco dopo il furto e che non esista più

A pensarci bene, non suona nemmeno male, come evoluzione di un progetto artistico: la geniale rappresentazione della democrazia delle funzioni corporali trasformata in lingotti d’oro in possesso di chissà chi.

Bluelama2023@gmail.com

"America" in funzione - foto Franco Bonciani

"America" in funzione - foto Franco Bonciani


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