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Attualità domenica 20 dicembre 2015 ore 08:00

Rivoluzione sanità, la riforma è legge

Servizio di Elisabetta Matini

Al termine di una seduta fiume di cinque giorni, è stata approvata con 25 voti a favore e 10 contrari la riorganizzazione dei servizi sanitari toscani



RENDE — Ha votato a favore della riforma soltanto il gruppo Pd mentre Lega Nord, M5S, Si Toscana a sinistra, Forza Italia e FdI hanno votato contro. 

Il testo finale contiene le norme per il riordino complessivo del sistema ma è privo di 57  articoli rispetto a quello giunto in aula martedì scorso (quelli compresi il numero 80 e il 135 e l'articolo 143), stralciati dallo stesso Pd per sbloccare i lavori dell'aula, arenati su migliaia di emendamenti presentati dalle minoranze.

Le norme stralciate riguardavano soprattutto la revisione dell’organizzazione di alcuni organismi come Consiglio sanitario regionale, la Commissione regionale di Bioetica, la Commissione terapeutica regionale, i comitati etici. Oppure disposizioni di adeguamento sull’assistenza farmaceutica e sull’Agenzia Regionale di Sanità, la contabilità dell'Estar  e regole sull'Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica.

La riforma introduce un nuovo assetto delle Asl e un modello organizzativo dipartimentale e della rete ospedaliera; il rafforzamento dell’organizzazione del territorio e dei relativi processi di governance; un nuovo modello di programmazione di Area vasta e i relativi dipartimenti interaziendali. Sono introdotti nuovi organismi di governo clinico, si interviene nella definizione delle competenze dell’Azienda Meyer nell’ambito della rete pediatrica regionale e viene introdotta una Commissione di valutazione delle tecnologie sanitarie e degli investimenti sanitari.

Tra i punti cardine c’è l’accorpamento delle dodici aziende unità sanitarie locali in tre aziende, una per ciascuna area vasta (azienda Usl centro, azienda Usl ToscanaNord Ovest, azienda Usl ToscanaSud Est).

I dipartimenti interaziendali di area vasta rappresentano lo strumento di supporto alla programmazione di area vasta.

Il nuovo assetto organizzativo prevede i dipartimenti delle professioni come strumento di gestione.

E’ prevista una ridefinizione complessiva delle funzioni della zona distretto, del suo responsabile e del sistema delle conferenze dei sindaci, anche per ottimizzare le risposte territoriali all’integrazione sociosanitaria. 

La nuova organizzazione del presidio ospedaliero è incentrata sui dipartimenti. E’ istituita la nuova figura del direttore della rete ospedaliera, con funzione di presidio del funzionamento in rete degli ospedali nonché di supporto alla direzione sanitaria aziendale nella pianificazione e programmazione della rete ospedaliera. 


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