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Imprese & Professioni domenica 18 ottobre 2020 ore 13:25

​Sicurezza in strutture sanitarie: come aumentarla in tempo di Covid?

Quali soluzioni adottare e quali strumenti sono oggi a disposizione per limitare al massimo la possibilità di un contagio nei luoghi dove tuteliamo la nostra salute?



TOSCANA — La pandemia che ha stravolto le nostre vite sembra quasi un incubo senza fine. L’Italia intera sembra ormai coinvolta in quella che si può considerare la seconda grande ondata di contagi che da nord a sud non sta risparmiando alcuna regione, a differenza di quanto accaduto a marzo.

Anche la Toscana non è immune all’aumento dei casi. La curva che segna l’aumento dei contagi risulta in crescita costante di settimana in settimana e mentre il governo sembra temporeggiare sulle nuove manovre per contrastare l’epidemia al singolo cittadino non resta altro che trovare strategie difensive per mettersi al sicuro dal virus, ma provare nel contempo a mantenere una vita quanto più vicina alla normalità.

Tuttavia, in un contesto in cui anche frequentare strutture sanitarie, per qualsiasi motivo, può essere considerato un rischio per sé e per i propri familiari in tanti si chiedono quali soluzioni adottare e quali strumenti sono oggi a disposizione per limitare al massimo la possibilità di un contagio nei luoghi dove tuteliamo la nostra salute?

Le consuete precauzioni, ma anche e soprattutto la digitalizzazione dei servizi (come quella che il software Giponext si impegna ad offrire) potrebbero rappresentare le armi a nostra disposizioni per frequentare in sicurezza i luoghi dove trattiamo i problemi che affliggono la salute, qualsiasi essi siano.

Più digitale, più sicurezza per il settore sanitario?

Soprattutto in tempo di Covid, ma di certo non solo, si pone il problema di un accesso sicuro alle strutture sanitarie. Che si tratti di ospedali, centri di assistenza/fisioterapia/recupero, il discorso non cambia: è sempre più necessario attuare procedure che mettano in sicurezza i visitatori che necessitano di cure e interventi di ogni genere.

Regolare il flusso di accesso è oggi più che mai importante perché il rischio di creare assembramenti è davvero concreto all’interno delle strutture sanitarie. Si pensi al classico caso delle sale d’attesa dove i pazienti sono costretti a sostare per ore, spesso con scarsa o nessuna possibilità di un ricambio d’aria costante.

Con la pandemia in corso una situazione del genere è chiaramente un rischio per tutti coloro che sono costretti a recarsi in un edificio per ricevere cure, visite o assistenza di altro tipo, dato che, come sarà facile immaginare, le persone che si recano in ospedali ed similia sono molto probabilmente anche soggetti a rischio.

Dunque, quale potrebbe essere la soluzione per mettere in sicurezza i pazienti da lunghe file e attese nelle adibite sale? La tecnologia può essere ancora una volta la risposta al problema. I mezzi oggi disponibili, rendono possibile la digitalizzazione di tutti i processi coinvolti nelle prestazioni sanitarie:

  • prenotazione;
  • gestione delle code;
  • esperienza del paziente in struttura;
  • ricezione di risultati di visite e analisi.

Tutto questo oggi è gestibile attraverso siti internet, social e applicazioni di vario genere. Ora più che mai sarebbe necessario in Toscana, come nelle altre regioni italiane, implementare procedure digitalizzate per la gestione in tempo ordinario e straordinario dei flussi di persone per ottenere da un lato maggiore sicurezza e dall’altro un miglior funzionamento di tutto l’ecosistema sanitario.

Tutto questo senza dimenticare il ruolo che le app stanno già avendo nella pendemia, ad esempio nella gestione dei contatti degli infetti, da questo punto di vista si consiglia di valutare il download dell’App Immuni sul proprio dispositivo mobile.


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