Mossa della Regione contro gli accorpamenti scolastici: la giunta regionale ha infatti annunciato la decisione di presentare un ricorso straordinario al presidente della Repubblica Sergio Mattarella contro il piano di dimensionamento scolastico previsto dal governo.
Nei giorni scorsi proprio la Regione aveva varato una delibera contente la previsione in Toscana di 16 accorpamenti, dettata dal pressing ministeriale che prospettava altrimenti la possibilità che si configurasse un danno erariale.
La Regione Toscana però è sempre stata contraria agli accorpamenti, che riguardano istituti superiori che non raggiungono la quota minima di iscritti prevista dalla normativa. Dopo vari ricorsi e sospensioni dell'attuazione del dimensionamento scolastico, ecco il nuovo passo.
Ad affiancare la Regione nella contestazione del decreto ministeriale è scesa in campo la Città metropolitana di Firenze, il cui consiglio ha approvato l'atto d'indirizzo necessario per procedere in tal senso.
Le motivazioni del ricorso sono state illustrate questa mattina dal presidente della Regione Eugenio Giani nel corso di una conferenza stampa. Il decreto, che porta a ridurre da 466 a 450 gli istituti scolastici (che imporrebbero quindi 4 accorpamenti a Lucca, 3 a Massa Carrara, 3 a Pistoia, 2 a Firenze, 2 a Grosseto, 2 a Siena), calcola una popolazione di 428.679 studenti, ma i dati dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana aggiornati a maggio scorso, parlerebbero di 436.671 alunni iscritti. “Una sottostima di ben 8mila studenti che - ha detto Giani- rende errata ed inadeguata la definizione della rete imposta dal Ministero”.
“L’atto del governo – ha detto ancora il presidente della Regione - si basa su proiezioni del Ministero che non corrispondono alla realtà dei fatti e non danno seguito ai precedenti provvedimenti dell’esecutivo in materia, come la Legge di bilancio 2023 contenente la disciplina di riforma dell’organizzazione scolastica, che riconoscevano la necessità di procedere a un dimensionamento della rete facendo riferimento alla popolazione scolastica effettiva”.
Giani ha poi lanciato un duplice appello. Il primo alle Province, chiamate a indicare entro il 18 novembre le scuole che dovrebbero essere accorpate, “affinché seguano quanto deciso dalla Città Metropolitana di Firenze, che affiancherà la Regione ad adiuvandum nell’iter del ricorso”. Il secondo diretto ai parlamentari toscani di tutti gli schieramenti politici per invitarli a “presentare, in vista della prossima legge di bilancio, emendamenti in grado di eliminare una corsa alla riduzione del numero degli istituti scolastici che procura disagio al territorio e dimostra di non investire sulla scuola”.