Al termine della requisitoria in Corte d'Assise, la pm Laura Taddei ha richiesto la riqualificazione dei fatti in eccesso colposo di difesa, con una condanna a quattro anni. C'è una svolta nel caso che, nel Gennaio di due anni fa, sconvolse la comunità di San Polo, quando un uomo venne ucciso dagli spari del vicino di casa mentre stava colpendo l'abitazione di quest'ultimo con la ruspa.
Secondo la ricostruzione della Procura, infatti, Sandro Mugnai, il 56enne che fece partire i colpi contro la vittima, Gezim Dodoli, 59 anni, avrebbe reagito in maniera affrettata, consapevole delle proprie capacità, visto che è un cacciatore esperto. Ciò, per gli inquirenti, "avrebbe determinato un doloso superamento dei limiti della legittima difesa, senza attenzione nemmeno per i suoi familiari, messi in pericolo dalla reazione spropositata".
Dunque, un gesto che non avrebbe mirato a uccidere, bensì a una risposta frettolosa e sproporzionata. Dunque, la richiesta della pm ricalca l'iniziale accusa nei confronti dell'uomo, respinta in udienza preliminare dal Gup che rimandò gli atti al pm con relativa riqualificazione del reato in omicidio volontario, portando al processo in Corte d'Assise.
Gli avvocati di parte civile hanno fortemente contestato nelle loro arringhe le richieste del pm, non ravvisando nel comportamento di Mugnai la legittima difesa, bensì un comportamento "prevaricante ed eccentrico rispetto alla ragione che viene posta in essere".