Tavoli di crisi, prospettive di ripresa ma adesso la Manifattura del Casentino, dove si produce lo storico Panno di cui si è vestito anche re Carlo d'Inghilterra, getta la spugna. Lo stabilimento di Pratovecchio Stia va verso la chiusura con le lettere di licenziamento che hanno raggiunto gli ultimi 13 dipendenti.
L'annuncio è giunto stamani con una nota della Filctem Cgil e le parole del dirigente Alessandro Mugnai, che parla di "miracolo solo annunciato e mai concretizzato".
“Le abbiamo tentate tutte - afferma - ma alla fine l’azienda non aveva più commesse. Dopo il taglio della corrente elettrica ecco la chiusura".
La storia degli ultimi anni nella realtà produttiva di Soci è andata avanti sulle montagne russe. Elisa Calori, segretaria Filctem, ricostruisce: “Nel Luglio 2022 ponemmo il problema della grave crisi della Manifattura del Casentino alla prefettura e al sistema economico e istituzionale. Bellandi, un’industria di Prato, sulla scia della ripresa del tessile dopo la pausa Covid, sostenne l’apparente ripresa dell’azienda casentinese che, però, ha sempre operato da contoterzista, esponendosi gravemente alle fluttuazioni del settore”.
La Cgil propose un progetto per la valorizzazione del panno del Casentino quale “prodotto DOP portatore in sé di patrimonio inestimabile artistico, storico e culturale”.
Ora però pare arrivato il tempo della resa: “Il Casentino e la provincia di Arezzo hanno perduto un prodotto di eccellenza quale il panno e 13 lavoratori hanno perduto il lavoro e adesso avranno solo la Naspi”.