Cultura

Cangrande della Scala fu avvelenato

L'equipe di paleopatologia dell'atenteo pisano ha risolto un giallo di 700 anni fa facendo l'autopsia sul corpo mummificato del condottiero ghibellino

Cangrande della Scala, il signore di Verona, mecenate di Dante Alighieri, che morì improvviamente nel 1329 a Trevisoo, fu ucciso da un infuso a base di camomilla e gelso che conteneva digitale, conosciuta nel Medio Evo come piante velenosa e non per le proprietà terapeutiche scoperte in tempi successivi, nel Novecento.

Impossibile stabilire se l'intossicazione mortale fu  accidentale oppure un vero e proprio omicidio. Ma alcuni storici dell'epoca riferiscono di accuse di avvelenamento a carico del medico personale di  Cangrande.

L'équipe che ha eseguito l'autopsia  è guidata da Gino Fornaciari.